Finita l’agonia della piccola Indi. Il padre: “Affranti e pieni di vergogna”

Il decesso all’1.45 ora inglese. I genitori: “Le hanno tolto non solo la possibilità di vivere, ma anche la dignità di morire nella sua casa”.

Londra – Il decesso della piccola Indi Gregory, la bambina di 8 mesi con una patologia mitocondriale giudicata inguaribile, è avvenuto all’1.45 ora inglese. A comunicarlo è lo stesso padre della bimba, Dean, in un messaggio ai suoi avvocati. “La vita di Indi è finita all’01:45, io e Claire siamo affranti, con il cuore spezzato, pieni di vergogna”. “Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella casa di famiglia a cui apparteneva”, scrive il padre della piccola.

La patologia di cui soffriva la bambina, una rarissima malattia genetica degenerativa che provoca il mancato sviluppo di tutti i muscoli, era stata giudicata inguaribile dai medici dell’ospedale ‘Queen’s Medical’ di Nottingham, dove la piccola era stata a lungo ricoverata. Il tribunale aveva accolto il loro parere e sentenziato lo stop al supporto vitale.

La piccola Indi mentre era ancora in cura all’ospedale

Fino all’ultimo i genitori si erano opposti ingaggiando una battaglia legale sostenuta dall’Italia, che il 6 novembre scorso aveva nei giorni scorsi concesso d’urgenza la cittadinanza italiana così da rendere possibile il trasferimento all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che si era offerto di accoglierla e sottoporla alle cure necessarie. Venerdì 10 novembre, però, i giudici inglesi avevano rifiutato l’appello dei genitori disponendo per il giorno successivo, sabato 11, il distacco dalle macchine che la tenevano in vita.

La bimba era dunque stata trasferita, accompagnata da una scorta, a un hospice dove il personale ha spento i macchinari che aiutavano la piccola a sopravvivere. Ieri dopo l’estubazione Indi aveva avuto una crisi respiratoria, ma poi si era ripresa. Stanotte il decesso e la fine del calvario.

Meloni: “Abbiamo fatto tutto il possibile. Buon viaggio, piccola”.

Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi”, questo il laconico commento sul social X del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nelle scorse settimane si era impegnata in prima persona, insieme al Governo, per garantire alla bimba di continuare il suo percorso di cure.

Zamperini (FdI): “Rischio incidente diplomatico con il Regno Unito”

“Esprimiamo una forte amarezza e sdegno su quanto avvenuto, e ci stringiamo attorno al dolore della famiglia Gregory”, ha detto il Consigliere Regionale lombardo di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini. “In Inghilterra ha prevalso il male e la perfidia umana, anche questa volta, come nel caso di Charlie Gard. Non solo uomini che dovrebbero portare giustizia e cure, hanno strappato la vita ad una creatura inerme, ma lo hanno fatto contro la volontà dei suoi genitori, senza nemmeno consentire loro di portarla in casa propria. Indi era diventata una cittadina italiana a tutti gli effetti, quindi ora potrebbe profilarsi anche uno scontro di natura diplomatica e giuridica tra Italia e Regno Unito. Cui prodest? Tutto questo per quale motivo? Chi poteva volere così tanto la morte di una piccolissima bambina, arrivando addirittura a rischiare di pregiudicare i rapporti tra due stati?”

“I cittadini lombardi, a prescindere dalle legittime opinioni di ciascuno, guardano con orrore a quanto è successo. Per questo, se ci dovesse essere un processo in Italia, chiederò a Regione Lombardia di costituirsi parte civile. Uno stato di diritto che gioca a fare Dio, decretando sulla vita e sulla morte delle persone, scegliendo quali vite sono degne di essere vissute e quali no, sostituendosi in questa decisione ai parenti ed agli affetti più cari. Mi chiedo cosa dovremo aspettarci per il futuro, quando un giudice ed un medico decideranno arbitrariamente che per vivere dignitosamente, un anziano sarà troppo anziano, un disabile troppo disabile ed un malato troppo malato. Questi potrebbero essere le nostre madri, i nostri figli, i nostri corpi. Noi continueremo a difendere i deboli dai soprusi, proclameremo la cultura della vita, contro gli inganni del nostro tempo: l’abisso delle ingiustizie, del male e della morte.”, conclude così il Consigliere Regionale lombardo, Giacomo Zamperini.

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