Festival dell’Aerospazio, successo per il format che lancia la Sardegna in orbita

Mille visitatori al giorno al Museo archeologico di Olbia. Al centro dell’iniziativa, le prospettive e l’occupazione per l’isola garantite dalla space economy.

Olbia – Il Festival dell’Aerospazio celebra un format vincente e proietta la Sardegna nello spazio, con un bacino di utenti sempre più grande, che raccoglie interesse, prospettive di formazione e occupazione intorno al settore fiorente della space economy.  

Un successo per la seconda edizione del Festival dell’Aerospazio, che spinge l’evento in un panorama nazionale e internazionale, avendo ospitato realtà industriali e produttive capaci di proiettarsi in un contesto planetario, guardando al futuro e alla tecnologia legata all’aerospazio. 

L’edizione del 2025 sarà ancora più ricca

“Abbiamo avuto più di mille visitatori al giorno, non solo nella sala conferenze del Museo archeologico, dove si sono svolte le tavole rotonde e i momenti d’incontro, ma anche nei laboratori organizzati per coinvolgere gli studenti di diverse fasce d’età – commenta Marilisa Pischedda, direttrice del Festival dell’Aerospazio e founder di Astec (AeroSpace Technology Education Center) -. La novità vera di quest’anno è stata l’area espositiva, il luogo che abbiamo scelto per creare un networking tra le aziende che operano nel settore e gli attori di riferimento anche nei settori trasversali. Abbiamo toccato argomenti importanti e conosciuto l’astronauta Walter Villadei, che ha incantato gli studenti con la sua professionalità e si è reso disponibile a rispondere alle loro numerose curiosità. Abbiamo parlato di space economy, di trasferimento tecnologico e di innovazione. L’ultima giornata del Festival è stata decisiva per creare i presupposti necessari per continuare a sviluppare l’aerospazio, un settore già attivo in Sardegna, ma che ha enormi potenzialità di crescita. E lo abbiamo fatto insieme alle istituzioni, a grandi realtà d’impresa, all’aeronautica militare, alle università, agli ingegneri e ai professionisti del settore. Un’edizione partecipata e supportata dal territorio: con il fondamentale supporto del Comune di Olbia, Cipnes Gallura, Regione, università e il Consorzio universitario UniOlbia”.

Un momento dell’incontro con l’astronauta Walter Villadei

Confermata l’edizione 2025.  “Il Festival dell’Aerospazio è nato come una scommessa e devo dire che si tratta di una sfida vinta – sottolinea Sabrina Serra, vicesindaca di Olbia e assessora alla Cultura -. Abbiamo avuto veramente tantissime presenze, il museo è stato visitato da moltissimi studenti provenienti da tutto il territorio. Un’attività di divulgazione che grazie all’Astec ha superato i confini provinciali, raggiungendo un pubblico proveniente da tutta l’Isola. Pensiamo già alla prossima edizione, con un festival ancora più ricco: vogliamo continuare a sostenere eventi di questo tipo”.

L’intervista a Walter Villadei

Conoscenza dell’aerospazio. “Durante questo festival – prosegue Sabrina Serra – abbiamo tutti imparato qualcosa. Ci sono stati interventi di grande interesse, la presenza di un astronauta del livello di Villadei e panel molto affascinanti. Grazie al lavoro svolto durante tutto l’anno da Marilisa Pischedda, founder di Astec (AeroSpace Technology Education Center), è stato organizzato un festival che ha come obiettivo quello della divulgazione scientifica all’interno delle nostre scuole. Abbiamo il compito e il dovere di stimolare le giovani generazioni alla conoscenza, all’apprendimento delle materie che sono ancora poco studiate e poco conosciute e questo evento ha raggiunto il suo obiettivo – sottolinea ancora l’assessora Serra -. L’ Astec sta facendo una divulgazione che va oltre i confini provinciali e quest’anno, per la seconda edizione, abbiamo avuto anche l’opportunità di conoscere le aziende e i professionisti che lavorano nel settore: una bellissima novità che ci ha consentito di toccare con mano chi fa questo lavoro realmente, non solo a livello astratto”. Le prospettive per il futuro. “Il coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli, la conferma dei fondi per l’aerospazio, la grande partecipazione e il desiderio di collaborazione di enti e aziende impegnate nel settore rappresentano la cifra del successo del Festival – commenta Marilisa Pischedda, la fondatrice di Astec -. È emersa con evidenza la necessità di fare networking e mettere in connessione tutti i portatori di interesse verso l’aerospazio: ognuno con le proprie specializzazioni. E in questo senso si inserisce il lavoro che portiamo avanti come Astec per sviluppare nuove competenze e accompagnare gli studenti nel percorso di studio e carriera nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), fino alla scelta dell’università”.

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