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Feltre: scoperti lavoratori in nero o irregolari da Afghanistan, Pakistan e Bangladesh

Gli operai erano impiegati nel distretto industriale dell’occhialeria in aziende gestite da marocchini di seconda generazione.

Belluno – Sei lavoratori “in nero” e 7 irregolari sono stati scoperti dalla Guardia di finanza di Feltre durante controlli nel distretto industriale dell’occhialeria, in aziende operanti nel settore e gestite da marocchini di seconda generazione presenti in Italia. L’operazione è stata condotta congiuntamente con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Belluno e il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) della ULSS 1 “Dolomiti” di Belluno.

I lavoratori erano impiegati con gravi violazioni, sia sul piano fiscale (omessa effettuazione delle ritenute per oltre 5 mila euro) che in materia di tutela della salute e sicurezza del lavoro (mancata formazione dei lavoratori e mancata fornitura dei dispositivi di protezione individuali). In ragione degli approfondimenti esperiti, è scattata la proposta al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Belluno per l’adozione del provvedimento sospensione dell’attività imprenditoriale, nonché la contestazione, a vario titolo, in capo ai datori di lavoro di sanzioni amministrative che vanno da un minimo di € 11.700 fino ad un massimo di € 70.200.

Le aziende controllate – da sempre operanti nel medesimo settore produttivo e nelle medesime località – risultavano, in precedenza, gestite da soggetti cinesi, che hanno successivamente abbandonato il territorio feltrino per stabilirsi nelle zone di confine del trevigiano. I lavoratori irregolari e/o in nero scoperti sono provenienti, prevalentemente, dall’Afghanistan, dal Pakistan e dal Bangladesh, nonché dal Marocco, terra di origine degli attuali gestori delle aziende controllate.

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