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Fatture false e società di comodo, Gdf svela raggiro al Fisco da oltre 11 milioni

Arresti, sequestri e denunce dei finanzieri. Coinvolte 41 imprese che avrebbero beneficiato di indebiti risparmi d’imposta.

Reggio Emilia – Tre arresti domiciliari e un sequestro preventivo per 1,3 milioni di euro, oltre ad una serie di perquisizioni nella Bassa reggiana, sono stati eseguiti dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia nei confronti di sei persone – indagate in concorso – che avrebbero ideato e posto in essere un’articolata frode fiscale, finalizzata all’evasione di imposte dirette e dell’Iva. 

Le indagini, condotte dai militari di Guastalla, hanno preso avvio da un’attività del 2021 nei confronti di una ditta individuale con domicilio fiscale in un comune della Bassa reggiana ed attiva nel settore del commercio di utensili industriali, intestata ad un prestanome extracomunitario. 

Lo sviluppo investigativo ha permesso di appurare come i presunti responsabili, a partire dall’anno 2015, avessero creato una serie di imprese individuali (cinque le ditte finora individuate e già sottoposte ad attività ispettiva di natura tributaria) gestite da “titolari formali” (cosiddette teste di legno) che avrebbero consentito, mediante l’emissione di “fatture per operazioni inesistenti” per un importo imponibile di euro 11.498.882,02 e Iva pari a euro 2.454.606,81, ingenti risparmi d’imposta derivanti dall’annotazione di dette fatture ad opera di altre imprese operanti nel medesimo settore economico. 

Complessivamente, sono state denunciate dodici persone – di cui nove a piede libero – che avrebbero preso parte all’attività fraudolenta e sono state individuate ad oggi 41 imprese che avrebbero beneficiato di indebiti risparmi d’imposta, aventi sede legale prevalentemente nelle province di Bologna, Modena, Mantova e Verona e che saranno oggetto di specifici approfondimenti per valutare profili di responsabilità penale in ordine all’utilizzo delle fatture false

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