Per l’incidente costato la vita alla 25enne Clelia Ditano l’ipotesi è di omicidio colposo.
Brindisi – C’è un indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura di Brindisi sulla morte di Clelia Ditano, la 25enne deceduta la notte tra domenica e lunedì scorsi dopo una caduta di oltre 10 metri dal vano ascensore della palazzina dove abitava con i genitori in via Piave, a Fasano, in provincia di Brindisi. L’avviso di garanzia è stato recapitato all’amministratore della palazzina di proprietà di Arca Nord Salento, difeso dall’avvocato Pasquale Di Natale. Le indagini sono condotte dalla pm Livia Orlando e l’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Gli accertamenti tecnici riguarderanno innanzitutto l’ascensore per verificare le cause del malfunzionamento e il possesso delle autorizzazioni e poi il telefonino della ragazza. Le indagini sono volte a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Clelia che, dopo essere salita in casa per lasciare la borsa ed altri effetti personali, voleva scendere nuovamente al piano terra ma è precipitata nel vuoto dopo aver chiamato l’ascensore. La ragazza ha aperto la porta ed è entrata, ma la cabina non era al piano e dunque è precipitata morendo sul colpo.