Farmaci dopanti online, scatta il blitz dei NAS

Dalle importazioni illegali ai laboratori clandestini: quattro indagati colpiti da misure cautelari e maxi sequestri.

Savona – I carabinieri del N.A.S. hanno eseguito l’ordinanza emessa in data 18.12.2025 dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Savona cota la quale è stata disposta nei confronti di due persone (domiciliate rispettivamente a Imperia e Varazze) la misura cautelare della custodia cautelare in carcere e nei confronti di altri due soggetti (residenti ad Albissola Marina) la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il provvedimento, che ha natura cautelare ed è stato assunto allo stato attuale delle indagini, ha per oggetto i reati di associazione per delinquere, introduzione sul territorio italiano di sostanze dopanti prive di autorizzazione all’Immissione in commercio (art. 147 d. lgs. 219/2006) e commercio illecito di farmaci dopanti (art. 586 bis c.p.).

Le indagini hanno per oggetto l’ultima frontiera del doping, cioè l’impiego e il commercio di sostanze del tipo “sarms” e “ormoni peptidici”. Trattasi di sostanze farmacologicamente attive vietate, anche al di fuori delle competizioni sportive, in quanto previste all’interno della lista dell’Agenzia mondiale antidoping WADA, in continuo aggiornamento, recepita sul territorio nazionale mediante decreti del Ministero per la Salute.

Tali sostanze di ultima generazione sono ad oggi impiegate nel settore farmaceutico per uso esclusivamente sperimentale, non essendovi allo stato alcuna attestazione circa l’effettiva efficacia e la sicurezza; gli studi scientifici attestano che tali sostanze possono provocare rilevanti controindicazioni ed effetti collaterali. L’impiego può avvenire solo sotto la stretta supervisione di medici specialisti e previa prescrizione, con acquisto esclusivo in farmacia.

Ciononostante, si e registrato un preoccupante aumento della richiesta e dell’utilizzo, specialmente in ambito sportivo. Secondo quanto accertato dalle indagini i prodotti, dopo essere stati illecitamente importati dalla Cina, venivano confezionati e assemblati in un laboratorio clandestino e messi in vendita tramite un sito internet denominato “ALKEMYA”, anche attraverso l’omonima società formalmente registrata in Olanda ma operativa sul territorio nazionale dal 2021.

Nel corso delle indagini, anche grazie alla collaborazione dell’Agenzia delle Dogane e di Europol, è stato possibile individuare i flussi di importazione delle materie prime provenienti da canali extra UE, in parte sequestrate e sottoposte ad analisi.

L’attività di indagine, svolta anche mediante servizi di o.c.p., intercettazioni telefoniche e telematiche, ha consentito di ipotizzare l’esistenza di un sodalizio criminoso composto da due soggetti fondatori e amministratori, un consulente informatico e i genitori di uno degli organizzatori, che avevano preso in affitto un garage ad Albissola Marina adibito a laboratorio clandestino, acconsentendo a ricevere le sostanze indebitamente importate dalla Cina.
È stato inoltre ricostruito il volume d’affari della società Alkemya, previa ricostruzione degli acquisti, delle vendite e delle spedizioni effettuate nel corso degli anni.

Con provvedimento del 19.11.2025 l’Ufficio GIP ha disposto il sequestro preventivo del provento riconducibile alla società Alkemya fino a quasi 150 mila euro, del sito internet e di beni immobili e mobili, tra cui il garage di Albissola Marina e un ufficio a Varazze.

In data 4.12.2025 è stata data esecuzione al provvedimento, che con la collaborazione della Sezione di PCT e del Nucleo carabinieri antifalsificazione monetaria di Roma – Sezione criptovalute, ha consentito di sequestrare circa 20.000 euro in criptovaluta, custoditi su wallet digitali.

Contestualmente, sono state eseguite 65 perquisizioni personali e domiciliari, la maggior parte con esito positivo, nei confronti di 62 soggetti in varie località del territorio nazionale, per l’ipotesi di ricettazione legata ai reiterati acquisti di sostanze dopanti tramite il sito Alkemya.

Nel corso delle operazioni di perquisizione sono state sequestrate ingenti quantità di sostanze dopanti, quasi tutte a marchio Alkemya (5 apparecchiature farmaceutiche, chili di principi attivi, 6000 ampolle, 5000 fiale, 2000 inalatori, 15.000 pastiglie).

Dopo l’interrogatorio preventivo, cui gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, l’Ufficio GIP ha accolto la richiesta di applicazione delle misure cautelari personali nei termini sopra indicati.