Dalla prima casa ai risparmi bloccati: famiglie in buona fede chiedono certezze, tempi chiari e risposte sulle regole urbanistiche.
Milano – “Oggi, davanti al tribunale, famiglie intere scendono in presidio perché si trovano sospese in un limbo inaccettabile: case sequestrate, mutui da pagare, risparmi di una vita bloccati e nessuna risposta certa sul proprio futuro”. Lo dichiara Samuele Piscina, esponente della Lega, che ha partecipato al presidio delle cosiddette famiglie sospese.
“Parliamo di cittadini che hanno acquistato un’abitazione spesso come prima casa, in molti casi agendo in buona fede e rispettando le regole che venivano loro indicate. Oggi si ritrovano vittime di una situazione che non hanno creato, ostaggio di sequestri e procedimenti che stanno producendo un dramma sociale prima ancora che giudiziario”.
“È doveroso che la giustizia faccia il suo corso e accerti eventuali responsabilità, ma non può essere sempre e solo il cittadino onesto a pagare il prezzo più alto. Servono strumenti immediati di tutela per le famiglie coinvolte, tempi certi e chiarezza sulle procedure”.
“Ancora più grave è il silenzio del Comune: le famiglie sospese hanno formalmente chiesto già nel mese di novembre un incontro alla vicesindaco Scavuzzo, che detiene le deleghe all’Urbanistica, per rappresentare la loro situazione e chiedere soluzioni concrete. A oggi, però, nessuna risposta è mai arrivata”.
“Non si può infine dimenticare che le regole urbanistiche contestate oggi sono state dettate proprio dal Comune di Milano ai costruttori: è da quelle indicazioni che nasce il problema che ora ricade sulle spalle delle famiglie” – conclude Piscina.