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Famiglia truffaldina: intasca buoni spesa Covid non dovuti

Scoperti dai finanzieri della tenenza di Porto Recanati alcune persone fisiche che durante il periodo della pandemia avevano percepito indebitamente contributi a fondo perduto.

Macerata – Nell’ambito delle attività di controllo che le Fiamme Gialle rivolgono al corretto impiego delle somme che lo Stato destina per finalità di ausilio economico alle famiglie che versano in particolari condizioni di indigenza, la tenenza della Guardia di Finanza di Porto Recanati ha approfondito la posizione di 7 percettori di buoni spesa per l’emergenza COVID 19, concessi dal Comune di Potenza Picena e previsti dall’Ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile n. 658 del 29/03/2020. La selezione dei nominativi controllati è avvenuta in collaborazione con l’Ufficio di Divisione Servizi sociali del Comune di Potenza Picena, in base a specifiche criticità emerse sulla loro reale condizione economico-patrimoniale.

Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare che 5 dei 7 percettori non avevano dichiarato la reale condizione economica, ottenendo indebitamente un contributo pari a complessivi € 10.700 in buoni spesa, con la conseguente irrogazione della prevista sanzione amministrativa.

I finanzieri, inoltre, in presenza di alcune criticità, hanno esteso le indagini anche al nucleo familiare di uno dei predetti percettori e hanno scoperto che, con l’ausilio di infedeli attestazioni ISEE e di autocertificazioni non veritiere, i coniugi avevano indebitamente ottenuto, sempre dal Comune di Potenza Picena, un “contributo economico per alloggi” di € 2.111, oltre a “integrazioni assegno temporaneo”, “assegno unico” e “bonus” erogati dall’INPS per un ammontare complessivo di € 3.188,94.

Le attività ispettive permettevano, altresì, di accertare l’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, da parte di un componente del medesimo nucleo familiare, per un totale di € 31.849,65 e l’indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio a carico dello Stato, presentata dal padre e dal figlio.

Al termine delle operazioni si è proceduto a deferire i responsabili (padre, madre e un figlio del predetto nucleo familiare) all’A.G. competente per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza ed indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio.

Le operazioni di servizio si inseriscono nella più ampia azione condotta dal Corpo a tutela del bilancio nazionale, in quanto l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale.

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