I crediti erano stati generati e ceduti da un’azienda del Vicentino attestando l’esecuzione di lavori di ristrutturazione su immobili inesistenti.
Vicenza – Crediti fiscali sul “Bonus facciate” inesistenti per oltre 10 milioni di euro sono stati scoperti dai militari della Guardia di finanza di Vicenza al termine di un’indagine sull’utilizzo delle agevolazioni fiscali per gli interventi di recupero e restauro degli edifici, che consentiva il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 90%.
In particolare, i militari di Thiene, indagano sul fallimento di una società a responsabilità limitata con sede in provincia di Vicenza, hanno appurato che nei mesi di ottobre e novembre 2021, il legale rappresentante dell’azienda aveva ceduto alla S.r.l., pochi giorni prima del fallimento, crediti d’imposta correlati al “Bonus facciate” per oltre 10,6 milioni di euro.
I crediti sono stati generati e ceduti attraverso la fittizia attestazione, sulla apposita piattaforma web messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione su immobili di fatto inesistenti. I crediti d’imposta fittizi erano stati poi subito ceduti dall’impresa ad altri soggetti con sede in Veneto, Emilia Romagna, Toscana Lombardia e Lazio. Questi ultimi li hanno a loro volta dati a terzi oppure li hanno tenuti per utilizzarli in compensazione di imposte e contributi dovuti.
Le Fiamme gialle hanno quindi provveduto a segnalare le irregolarità alle competenti Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate per l’avvio della procedura di sospensione dei modelli F24 contenenti le compensazioni con i crediti, che presentano evidenti profili di rischio. Le indagini di polizia giudiziaria continuano perché si sospetta che nella truffa siano coinvolti anche dei professionisti.