ilgiornalepopolare truffa

Falsi carabiniere e avvocato terrorizzano una madre per truffarla: “Tua figlia è stata arrestata”

Una messa in scena degna di un film di Totò e Peppino quella orchestrata da due malviventi nel Ravennate. Se non fosse che in gioco c’erano sentimenti materni di cui si sono serviti per raggirarla.

Ravenna – Grazie alla segnalazione della vittima e l’immediata risposta dei carabinieri della Compagnia di Lugo si è evitata la consumazione di una truffa e assicurato alla giustizia l’autore responsabile dei fatti.

Un’anziana signora residente in Bagnacavallo riceveva una telefonata sull’utenza della propria abitazione da un sedicente carabiniere che la informava dell’avvenuto arresto della propria figlia, resasi responsabile di un grave sinistro stradale nel quale si era resa responsabile dell’investimento di una donna con un bambino, per cui sarebbe rimasta ristretta per 90 giorni. L’unico modo per evitare di trattenerla in carcere era quello di pagare ad un avvocato, nominato per la difesa, la somma di 3.500 euro. La donna, evidentemente sconvolta da quanto rappresentatole, aderiva alla richiesta di pagamento, accordandosi di procedere immediatamente alla consegna del denaro nelle mani del professionista, davanti al proprio istituto di credito in Lugo, ove avrebbe preventivamente prelevato la somma indicata.

La truffa è stata fortunatamente sventata.

Prima di procedere, la vittima informava del contenuto di quella telefonata il marito che, dubbioso dell’insolita richiesta, decideva di contattare preventivamente la Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Lugo, raccontando l’accaduto. Nel giro di pochi istanti, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di quel Comando si attivavano e raggiungevano il luogo dell’incontro dove una volta assistito al contatto tra la vittima e l’autore, dalle sembianze distinto ed elegante, procedevano a bloccarlo e trarlo in arresto. Ristretto presso le camere di sicurezza della Caserma, il quarantanovenne di origine partenopea, nel pomeriggio di ieri è stato condotto presso il Tribunale di Ravenna.

Quest’ultimo, dopo aver convalidato l’arresto, ha aderito alla richiesta dei termini a difesa avanzati dal difensore, disponendo, nelle more della nuova udienza, il divieto di ritorno dell’imputato nella provincia di Ravenna. I carabinieri, intanto, sono al lavoro per verificare se il soggetto bloccato si sia già reso responsabile di analoghi reati in epoca precedente, nella considerazione che più volte, in passato, tale espediente è stato utilizzato per raggirare le ignare vittime, impossessandosi di cospicue somme di denaro e se fosse stato in compagnia di uno o più complici.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa