Evade il fisco per 2 milioni di euro: arrestato imprenditore

Una frode fiscale da oltre 2 milioni di euro da parte di un imprenditore che, nel corso degli anni, non si è mai preoccupato di pagare le tasse. I finanzieri lo hanno arrestato e sequestrato oltre 450mila euro.

Varese – La Guardia di Finanza ha dato esecuzione alla sentenza emessa dal tribunale di Busto Arsizio con la quale è stata applicata la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione e la confisca di denaro e beni per circa € 450.000 nei confronti di un imprenditore operante nel territorio varesino, responsabile, in qualità di amministratore legale, di una frode fiscale.

Le indagini, iniziate nel 2014 dai finanzieri di Gallarate, erano culminate con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio a carico dell’imprenditore che, sulla scorta delle risultanze investigative, aveva sottratto a tassazione circa 2 milioni di euro ed evaso l’IVA per circa 450 mila euro, attraverso l’omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali previste.

Nello specifico, nel corso del processo penale, il giudice ha appurato come una società con sede a Gallarate, abbia omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali per gli anni d’imposta 2011, 2012 e 2013.

L’uomo dovrà scontare 3 anni e 6 mesi di reclusione

Le prove versate in giudizio, infatti, hanno consentito di appurare il carattere puramente fraudolento della società che, a fronte di un consistente ammontare di ricavi generati nel triennio citato, nonché dell’occultamento delle scritture contabili previste dalla legge, si è sottratto al dovere di dichiarare i redditi percepiti, arrecando un danno all’erario pari al valore dell’IVA evasa.

Il Tribunale di Busto Arsizio ha applicato all’imputato la pena patteggiata tra le parti di 3 anni e 6 mesi di reclusione ed ha disposto la confisca per equivalente pari a circa € 450.000.

Tale decisione è stata confermata anche dalla Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dal condannato. In esecuzione della sentenza passata in giudicato del Tribunale, la polizia economico-finanziaria gallaratese ha confiscato 4 immobili e le somme di denaro presenti sui conti bancari, equivalenti al profitto del reato perpetrato.

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