Il padre di Ilaria oggi a Bologna con la vicesindaca Emily Clancy nel tour della campagna elettorale dell’attivista candidata con Avs.
Bologna – I rapporti con la Farnesina? “Oggi ho ricevuto una telefonata surreale”. A dirlo è Roberto Salis, il
padre di Ilaria, che testimonia così la sua difficoltà nel dialogare con il Ministero degli Esteri. Salis ha incontrato la stampa questa mattina nella città emiliana, nel cortile di Palazzo D’Accursio, in compagnia della vicesindaca Emily Clancy. Tappa del tour elettorale a sostegno della candidatura della figlia Ilaria, tutt’ora agli arresti domiciliari in Ungheria e in corsa alle prossime europee con Avs nel collegio Nord Ovest.
“Oggi ho ricevuto una telefonata dalla Farnesina – spiega Salis, parlando dei rapporti col Governo – mentre camminavo dalla stazione per venire qui. La chiamata è stata quasi surreale, perché volevano verificare che il mio numero fosse ancora disponibile”. In poche parole, spiega il padre di Ilaria, “mi hanno chiamato per accertarsi che le comunicazioni tra il Ministero degli Esteri e il mio cellulare funzionassero. Queste sono le comunicazioni con cui andiamo avanti ultimamente”.
E ancora, sulla figlia che ora è ai domiciliari: “Con Ilaria ci sentiamo abbastanza di frequente adesso, perché prima era unidirezionale la comunicazione, cioè poteva chiamare solo lei. Adesso per fortuna quando vogliamo sentirla possiamo farlo anche noi, per cui lei sta meglio, adesso sta iniziando un pò a scrivere e a capire che cosa è successo in questi 16 mesi”. Per Roberto Salis si tratta di un ritorno a Bologna. Il 25 aprile scorso, aveva partecipato a Monte Sole alle celebrazioni del 79esimo anniversario della Liberazione.
E a febbraio, la presidente del Consiglio comunale di Bologna Maria Caterina Manca aveva aderito all’appello per un processo equo lanciato dai Presidenti dei Consigli comunali di ventiquattro città italiane tra cui Roma, Milano, Firenze, Genova, Palermo, Torino, Napoli, Venezia. Veniva espressa “profonda preoccupazione per la situazione di Ilaria Salis rinchiusa in un carcere di massima sicurezza a Budapest con l’accusa di avere aggredito due persone durante una manifestazione celebrativa che si svolge ogni anno per ricordare i soldati nazisti ungheresi deceduti durante l’assedio della capitale ungherese”.