Per un presunto torto subito, pretendevano dalla vittima un versamento mensile in perpetuo di trecento euro.
.Viterbo – Un sessantenne e un quarantaduenne di Tarquinia, entrambi con precedenti di polizia, sono finiti in carcere perché gravemente indiziati di estorsione aggravata e sequestro di persona in concorso.
Pochi giorni prima, i poliziotti di Tarquinia e Viterbo avevano arrestato l’altro componente del gruppo, un trentenne tarquiniese, anch’egli pregiudicato, sorpreso nella flagranza del reato di estorsione durante un servizio di appositamente predisposto nei pressi dell’abitazione della vittima.
I tre sono accusati, a vario titolo, di aver usato violenza e minaccia per costringere quest’ultima, loro conoscente, a versare una somma di denaro pari a trecento euro con cadenza mensile, da corrispondere in perpetuo. Il denaro elargito sarebbe servito, nelle intenzioni dei malviventi, a riparare l’affronto che uno di essi avrebbe subito dall’estorto.
In particolare, in una occasione il malcapitato, attirato in casa con l’inganno, sarebbe stato legato ad una sedia, percosso violentemente e minacciato di essere fatto a pezzi, azione durata oltre un’ora e rafforzata dall’uso di una motosega elettrica, che gli sarebbe stata puntata al collo accesa.
L’azione puntuale e tempestiva degli agenti ha consentito di interrompere la spirale della violenza, impedendo ai malfattori di realizzare iniziative criminose ancora più eclatanti.