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Espulso marocchino socialmente pericoloso

Già entrato e uscito dal carcere in passato, si è sempre rifiutato di intraprendere un percorso formativo finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro e di abbandonare le condotte ai limiti della legalità. Rispedito nel suo Paese un 35enne con precedenti penali.

Provincia di Monza e della Brianza – Il questore, Marco Odorisio, ha disposto l’accompagnamento presso il CPR di Roma di un cittadino marocchino nato nel 1988, irregolare sul territorio nazionale e dichiarato socialmente pericoloso dal tribunale di sorveglianza di Padova. L’uomo è stato accompagnato presso l’ufficio immigrazione dagli operatori della sottosezione polizia stradale di Seriate, intervenuti presso un’area di servizio per un furto consumato a bordo di un autocarro di una ditta addetta al taglio dell’erba.

Giunti sul posto, i poliziotti individuavano il cittadino marocchino che, unitamente a un cittadino albanese, ha riferito di aver parcheggiato il mezzo chiuso con, a bordo, tutti gli attrezzi da lavoro e di aver trovato il vetro della cabina infranto e la mancanza degli attrezzi dopo aver svolto le loro mansioni. Dal furgone era stato sottratto anche lo zaino del marocchino, contenente i suoi documenti.

Dal controllo della banca dati emergeva che, mentre il cittadino albanese era regolarmente soggiornante in Italia, il marocchino risultava gravato da numerosi precedenti penali. Nel corso del 2019 lo stesso, infatti, veniva più volte sottoposto a custodia cautelare in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti.

Scarcerato e successivamente sottoposto agli arresti domiciliari, nel 2020 è stato condannato dal tribunale di Bergamo a 3 anni di reclusione, 13.000 € di multa, all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e all’espulsione dal territorio dello Stato come misura di sicurezza, previo accertamento della pericolosità sociale da parte del tribunale di sorveglianza.

Nel 2022, l’ufficio di sorveglianza del tribunale di Padova ha dichiarato non cessata la pericolosità sociale del cittadino marocchino, in quanto lo stesso si sottraeva alla proposta di essere inserito in un percorso formativo di tipo professionale, senza mai prendere le distanze da uno stile di vita improntato al mancato rispetto della legge.

Di conseguenza, il questore della provincia di Padova ha disposto la revoca del titolo di soggiorno e il questore della provincia di Monza e della Brianza ha dato esecuzione all’espulsione decretata dal tribunale euganeo, disponendo l’accompagnamento e il collocamento dello straniero presso il centro di permanenza per i rimpatri di Roma, dove lo stesso sarà trattenuto per il tempo strettamente necessario al definitivo allontanamento dal territorio nazionale, grazie al posto messo a disposizione dalla direzione centrale per l’Immigrazione.

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