Esplosione a Roma: ordigno distrugge palazzina di un pregiudicato, indagini per tentata strage

Il bersaglio dell’attentato sarebbe Amine Mohamed A., alias “Kalò”, un 30enne a capo di un’ex organizzazione criminale smantellata nel 2020. Era nell’abitazione ed è rimasto illeso

Roma – Questa mattina, intorno alle 5, un ordigno ad alto potenziale è stato fatto esplodere sul balcone di un’abitazione in via Cianciana, nella periferia sud-est di Roma. La deflagrazione, avvertita a chilometri di distanza, ha provocato danni significativi alla palazzina, causando il crollo di alcune parti del controsoffitto esterno, la distruzione di finestre e il danneggiamento di veicoli parcheggiati nelle vicinanze.

L’edificio, di recente costruzione, è stato dichiarato parzialmente inagibile dai Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto per mettere in sicurezza l’area. “Un boato ci ha svegliati di soprassalto”, raccontano i residenti della zona. Alcune abitazioni hanno subito danni ai vetri a causa dello spostamento d’aria provocato dall’esplosione.

Secondo fonti investigative, il bersaglio dell’attentato sarebbe Amine Mohamed A., alias “Kalò”, un 30enne noto alle autorità per il suo ruolo di capo promotore di un’organizzazione criminale smantellata nel 2020 con l’operazione “Gerico 2”. L’organizzazione era coinvolta nel traffico di droga e aveva legami con i clan Sinti della Capitale.

Al momento dell’esplosione, il narcotrafficante si trovava all’interno dell’abitazione, ma è rimasto illeso, così come gli altri inquilini della palazzina.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, puntano a ricostruire la dinamica dell’attentato e identificare i responsabili. Sul posto sono intervenuti la polizia scientifica, gli artificieri e gli agenti della squadra mobile. Si sospetta che l’ordigno possa essere stato confezionato con esplosivo al plastico. L’ipotesi di reato al momento è quella di tentata strage.

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