Additivi scaduti, vino e mosto non tracciabile: nel bolognese sequestri per un valore di 100mila euro e sanzioni per un totale di 12 mila.
Bologna – Sequestri per un valore di circa 100mila euro e sanzioni amministrative per un totale di 12mila euro. E’ il bilancio dell’attività dei carabinieri del Nas di Bologna in seguito ai controlli nelle molte enoteche, cantine e aziende vitivinicole della provincia. Altri controlli sono stati eseguiti dal Nas di Parma, non solo nella città ducale ma anche a Piacenza, Modena e Reggio Emilia, rilevando irregolarità in 4 delle attività ispezionate.
Nel bolognese in un caso sono state riscontrate gravi criticità relativamente alla scorretta corrispondenza di giacenza e alla designazione, denominazione e presentazione delle masse vinose stoccate. Per questi motivi sono stati sequestrati 264 fusti di vino bianco e rosso e un silos di vino bianco fermo, per un totale di circa 10.200 litri. Sotto sequestro anche 59 chili di prodotti ed additivi enologici, con scadenze superate anche da circa 6 anni. I prodotti erano conservati pericolosamente con sacchi aperti di fitosanitari ed insetticidi. Sequestrati anche 345 litri di vino bianco frizzante, risultato totalmente irrintracciabile e anonimo.
Un’altra azienda vitivinicola della provincia bolognese, era invece priva della documentazione e cartellonistica indispensabile per definire la giacenza dei vini e ciò ha portato al sequestro di 18.400 litri di bianco e rosso. Nel giardino di pertinenza sul retro dello stabile di una nota enoteca è stato poi trovato un deposito con oltre 1.000 fusti in acciaio da 25 litri per la mescita del vino alla spina, esposti alle intemperie e alla luce solare. Fusti che sono risultati vecchi anche di oltre 20-30 anni. Alcuni di questi fusti, contenenti circa 1.250 litri di vini bianchi e rossi, pronti per la vendita, si trovavano anche all’interno del locale.
Sia i fusti che i vini sono stati sequestrati. In un’azienda vitivinicola dell’imolese, invece, sono stati sequestrati 300 chili di mosti, conservati in taniche di plastica non idonee. Infine, a Ravenna è stata richiesta la sospensione dell’attività di deposito di vino in bottiglia per il commercio online, allestita in un garage di pertinenza di un centro estetico, privo dei requisiti igienico-sanitari e strutturali minimi.