Emergenza sanità: mancano le sacche per il sangue in ospedale

Tiziano Spada denuncia la gestione fallimentare della Regione: “La provincia di Siracusa resta fanalino di coda, servono risorse, assunzioni e un piano ospedaliero adeguato”.

Siracusa – “La provincia di Siracusa, soprattutto nella zona sud, si conferma all’ultimo posto nelle priorità del Governo Regionale. È inconcepibile come nel presidio sanitario Avola-Noto manchino le sacche per la raccolta del sangue. L’assessore regionale Faraoni venga in aula per riferire cosa si sta facendo per risolvere il problema”.

A dichiararlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico e sindaco di Solarino, con riferimento all’assenza di sacche sterili per la raccolta del sangue destinato ai pazienti. “Non si può giocare con la salute dei cittadini siracusani – ribadisce il parlamentare -. L’assenza di sacche in ospedale rischia di rallentare il processo di raccolta di sangue se non si interviene tempestivamente per risolvere il problema. Occorre prima di tutto rimpinguare le scorte di sacche dell’Ospedale Unico di Avola e Noto, e successivamente porre in essere un piano di approvvigionamento continuato, se quello utilizzato fino ad ora non ha prodotto gli effetti sperati. Solo così sarà possibile garantire un servizio efficiente e duraturo”.  

L’on. Tiziano Spada aggiunge: “Purtroppo la provincia di Siracusa, e soprattutto la zona sud, ricevono attenzioni dalla Regione solo quando si consumano le tragedie. La gestione sanitaria è fallimentare, ma l’assessore continua a dire che va tutto bene e il presidente Schifani fa lo stesso. Quello che sta succedendo all’Ospedale Avola-Noto conferma come in Sicilia si continui a lavorare costantemente in emergenza, senza una direzione chiara e un sostegno al personale sanitario, troppo spesso abbandonato a sé stesso. Mi impegnerò affinché la struttura ospedaliera siracusana riceva il materiale che gli spetta per far fronte ai bisogni delle comunità di riferimento. In Sicilia servono risorse, nuove assunzioni ma soprattutto un piano ospedaliero che rispecchi effettivamente le esigenze degli utenti”.