Emanuele Filiberto alla cerimonia del milite ignoto, polemiche accese in Veneto

Domani a Nervesa della Battaglia: sul materiale pubblicitario il simbolo del Comune. Interrogazione delle minoranza per chiedere una diffida.

Treviso – La probabile presenza domani di Emanuele Filiberto di Savoia a Nervesa della Battaglia, alla cerimonia di inaugurazione di un monumento al milite ignoto, ha portato le opposizioni in Consiglio comunale a chiedere al sindaco di Nervesa di revocare il patrocinio del Comune all’evento. Questo dopo la comunicazione dell’iniziativa che si svolgerà nel Monumento sacrario che raccoglie le spoglie di oltre 9300
soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, dei quali 3226 ignoti. L’evento è stato promosso dalla delegazione di Treviso dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’onore alle Reali tombe del Pantheon.

Per i consiglieri di opposizione – che ricordano come nel documento, dell’Istituto il discendente della Corona vanga chiamato “Sua Altezza Reale il Principe” – il sacrario verrebbe violato così dalla presenza “di chi si fregia di quegli stessi titoli che costarono la morte a migliaia di ragazzi durante la stessa guerra”. Nella risposta, il sindaco Mara Fontebasso (Fdi), dice di ritenere non sia possibile “far ricadere sulla persona di Emanuele Filiberto di Savoia le scelte dei propri avi”. “La partecipazione di Emanuele Filiberto di Savoia avverrà a mero titolo personale – conclude – e non ha alcuna attinenza con presunte nostalgie monarchiche attribuite a questa amministrazione comunale”. 

La battaglia di Nervesa

“In paese c’è molta indignazione che noi, come gruppi di opposizione, condividiamo e non possiamo rimanere indifferenti – si legge nell’interpellanza firmata dai consiglieri comunali Andrea Ceotta, Sara Pastrolin e Matteo Mattiuzzo – Un luogo intangibile e storico come il Monumento Sacrario che raccoglie le spoglie di oltre 9300 soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, dei quali 3226 ignoti, che viene violato dalla presenza di chi si fregia di quegli stessi titoli che costarono la morte a migliaia di ragazzi durante la stessa guerra”.

Non solo, “i Savoia non hanno battuto ciglio durante il ventennio fascista, arrivando persino a firmare le leggi razziali. Nel momento più duro della Seconda Guerra Mondiale, – attaccano – dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Vittorio Emanuele III fuggì da Roma a Brindisi, abbandonando a loro stesse, senza ordini e piani, le forze di terra italiane che non furono in grado di opporre un’efficace e coordinata resistenza all’invasione tedesca”.

Il sacrario di Nervesa

“Ognuno è libero di circolare e di esprimere la propria opinione sia come individuo sia come collettività: da sempre Nervesa può contare su una cittadinanza accogliente – così continua l’interpellanza – Per questo, se Emanuele Filiberto di Savoia fosse venuto nel nostro paese a titolo personale non ci sarebbe stato alcun problema. Invece, si rimarcano trattamenti e titoli non riconosciuti dalla nostra Costituzione: la sua venuta pare quindi riconducibile ad una nostalgia monarchica tristemente nota anche nella nostra comunità. Per questo formuliamo al Sindaco Mara Fontebasso la seguente interrogazione a risposta orale al fine di conoscere: se sia stato ufficialmente concesso il patrocinio a tale evento che richiama chiaramente la monarchia e quali siano le motivazioni?”

Il documento quindi prosegue: “In caso contrario, si invita il Sindaco e l’amministrazione comunale a diffidare immediatamente gli organizzatori a togliere il “patrocinio comunale” e lo stemma ufficiale del Comunale da ogni forma di pubblicità dell’evento e a intraprendere ogni opportuna azione nei confronti degli stessi, a tutela dell’Ente Comunale; se il Comune di Nervesa della Battaglia ha espletato tutte le attività di vigilanza in merito alla realizzazione del “monumento”; se vi sono oneri a carico del Bilancio comunale in merito alla suddetta iniziativa; se sono previste attività del Comune o delle forze dell’ordine in merito all’ordine ed alla sicurezza pubblica durante l’evento. Per tutto quanto sopra, invitiamo il Sindaco a revocare immediatamente il patrocinio all’evento”.

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