Due detenuti minorenni tentano la fuga a Nisida: uno rimane incastrato

L’allarme del sindacato penitenziario Uspp: “Il carcere napoletano è pieno come non mai, mix esplosivo tra stranieri e camorra”.

Napoli –  Due minorenni nordafricani, detenuti nel carcere minorile napoletano di Nisida hanno tentato
la fuga
ieri pomeriggio durante le attività sportive: uno è stato preso da un ispettore che subito dopo l’allarme l’ha trovato a un’altezza di circa 4 metri, con la caviglia incastrata tra un palo e il muro. L’altro aveva già superato il muro di cinta ma è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria coordinata dal comandante e dal direttore dell’istituto.

“Gli eventi critici sono all’ordine del giorno nel carcere minorile di Nisida, affollato come non mai”, sottolineano il presidente e il segretario dell’Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio. Nell’istituto, spiegano, si registra “un mix esplosivo composto da giovanissimi extracomunitari ingestibili e loro coetanei napoletani, imparentati con i vertici del clan locali”. “I nostri complimenti vanno al comando della polizia penitenziaria, per come affronta le continue emergenze“, aggiungono i due sindacalisti, “ma, oramai, nel circuito penale minorile questo mix esplosivo tra utenza proveniente dal territorio di Napoli e la provincia, di non facile gestione anche perché legati da vincoli di parentela con soggetti di elevato spessore criminale, è ingestibile”.

Anche i detenuti “extracomunitari provenienti dal Nord Italia sono estremamente complicati in quanto completamente refrattari alle comuni regole penitenziarie. Sono spesso violenti, protagonisti di atti etero
e auto lesionistici. E tutto questo ha un effetto destabilizzante per l’ordine e la sicurezza, – concludono
Moretti e Auricchio -in quanto producono ulteriore pressione sul personale già di per sé provato per la carenza d’organico e per il numero di detenuti presenti che non ha precedenti”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa