Preghiere alle 4 del mattino sul luogo della tragedia, in ricordo del naufragio del 26 febbraio 2023. Tra i presenti anche Elly Schlein.
Crotone – Sono stati commemorati, con una veglia di preghiera alle 4 del mattino sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, i 94 migranti vittime del naufragio del 26 febbraio di due anni fa. L’evento, per il secondo anno consecutivo, è stato organizzato dalla redazione di ‘Crotone News’, con il supporto della ‘Rete 26 Febbraio’. Tra i partecipanti, la segretaria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein, l’europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, il deputato di Democrazia Solidale Paolo Ciani, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbi, il vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio, monsignor Francesco Savino, oltre a superstiti del naufragio, familiari delle vittime, autorità locali e diversi attivisti.
“E’ fondamentale per noi essere qui anche quest’anno, come l’anno scorso, come l’anno prima a commemorare i 94 morti, più di 30 bambini, ancora non si sa quanti dispersi della strage di Cutro. È importante essere qui accanto ai familiari, accanto ai sopravvissuti, che hanno portato le loro testimonianze, per chiedere insieme a loro verità giustizia su quello che è accaduto”, le parole della segretaria del Pd Schlein alla veglia. “Stiamo ancora facendo la domanda che facevamo due anni fa e la domanda è molto semplice: perché non sono partiti i mezzi adeguati, perché non è partita la guardia costiera. La magistratura sta facendo il suo lavoro, sappiate che ci sono i processi in corso, quelli non ci competono, ma c’è una domanda politica che ancora aspetta risposta per queste vittime e per i familiari che ancora oggi chiedono giustizia”, ha aggiunto Schlein.
In una nota, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha ricordato come la Regione “mostrò, fin dalle prime ore drammatiche di quel terribile evento, il volto della solidarietà e una straordinaria umanità. Il cuore della nostra Regione non si rivelò solo nell’imminenza di quella strage, ma durante le decine e decine di sbarchi avvenuti anche in seguito sulle coste ioniche. In molteplici occasioni – rimarca Occhiuto – grazie soprattutto ai nostri generosi sindaci, non abbiamo mai fatto venir meno quell’accoglienza che ha sempre contraddistinto i calabresi in tanti di secoli di storia”. Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, fa notare: “Non abbiamo mai saputo il numero esatto dei dispersi. Una strage di migranti in fuga da paesi come l’Afghanistan dei talebani, in cerca solo di sicurezza e di pace”.
A due anni da quella tragedia, prosegue, “restano ancora molte domande senza risposta: perché non arrivarono i soccorsi nonostante la barca fosse stata segnalata ore prima da Frontex e le condizioni del mare lasciassero presagire un naufragio? Tutte quelle persone si potevano salvare? Perché il governo Meloni non ha mantenuto la promessa fatta ai sopravvissuti di potersi ricongiungere con le loro famiglie? Quello che sappiamo con certezza è che da allora, invece di mettere in campo strumenti per evitare che stragi come quella di Cutro potessero ripetersi, il governo ha emanato decreti e predisposto misure per ostacolare il lavoro delle navi delle Ong che salvano le vite in mare, per fermarle con provvedimenti vessatori, per costringerle a desistere. Ed ha iniziato, norma dopo norma, a indebolire il diritto d’asilo, previsto dalla Costituzione”.
Il naufragio di Cutro e i mancati soccorsi stanno per approdare di fronte ai giudici. Compariranno il prossimo 5 marzo davanti al gip di Crotone Elisa Marchetto i sei militari – quattro della Guardia di Finanza e due della Capitaneria di porto – accusati di naufragio colposo ed omicidio colposo plurimo nell’ambito del procedimento che riguarda i ritardi nei soccorsi e le negligenze che si sarebbero verificati in occasione del naufragio del caicco Summer Love avvenuto a Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023 causando la morte di 94 persone.
Gravi negligenze, imprudenza e imperizia sono le accuse contestate dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Pasquale Festa, alle sei persone indagate. I profili di colpa ipotizzati a carico dei finanzieri attengono essenzialmente alle modalità esecutive delle azioni da svolgere in seguito all’avvistamento del natante. In particolare è stata contestata l’omessa completa comunicazione delle difficoltà di navigazione incontrate a causa delle condizioni meteomarine, nonché il ritardo nel predisporre le operazioni di intercettazione del caicco, in assenza di un effettivo ed efficace monitoraggio radar”.