Traffico di droga tra Pioltello, Rodano e Palermo: 3 arresti, 6 perquisizioni, sequestri di cocaina e conti correnti. Operazione dei Carabinieri coordinata dalla Procura di Milano.
Milano – Duro colpo al narcotraffico tra Lombardia e Sicilia. Colpita una rete dello spaccio. Nella mattinata di oggi, i Carabinieri della compagnia di Pioltello, con il coordinamento della Procura di Milano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti e condotto sei perquisizioni locali nelle province di Milano e Palermo. I reati contestati sono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Un sodalizio ben organizzato
L’indagine, durata diversi mesi e condotta dalla sezione operativa dei Carabinieri di Pioltello, ha permesso di ricostruire una rete criminale strutturata, operante tra Pioltello, Rodano e altre località della provincia milanese, con estensioni fino a Palermo. Il gruppo, composto prevalentemente da soggetti di origine albanese, era specializzato nello spaccio di cocaina al dettaglio in pubblica via. La base operativa era nel quartiere Satellite di Pioltello e punti di appoggio anche in esercizi commerciali e pertinenze private.
Arresti e ruoli chiave nella rete dello spaccio
A guidare l’organizzazione, secondo gli investigatori, erano tre cittadini albanesi di 46, 43 e 48 anni, che ricoprivano ruoli direttivi. I tre gestivano gli ordini, fornivano le dosi ai pusher, decidevano i clienti a cui concedere cessioni a credito e risolvevano eventuali conflitti interni.
Già tra gennaio e marzo 2024, erano finiti in manette tre italiani di 56 e 48 anni, oltre a un altro albanese di 46 anni. Un 53enne albanese era stato denunciato. Sequestrati in quella fase oltre 500 grammi di cocaina, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento.
Sequestri e profitti illeciti
Parallelamente, su disposizione dell’autorità giudiziaria, i carabinieri hanno sequestrato 10 conti bancari, postali e depositi, intestati o riconducibili agli indagati, sui quali erano custoditi i proventi dell’attività illecita.
Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno anche permesso di identificare nascondigli della droga e di ricostruire la rete di comunicazione con i fornitori, operante attraverso strumenti tecnologici diversificati.