Sgominata dalla Guardia di Finanza una banda appartenente a una famiglia criminale già nota. Oltre 40 Kg gli stupefacenti confiscati.
Biella – Cinque arresti e sequestri di droga per un totale di 40 chili. Questi i numeri di un’inchiesta della guardia di finanza che ha stroncato un traffico di stupefacenti sull’asse tra Biella e Torino. Una sesta persona è stata sottoposta all’obbligo di dimora cumulato con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A promuovere l’attività di spaccio, secondo le prime ricostruzioni, c’era un biellese emigrato in un Paese extraeuropeo che manteneva i contatti con gli indagati dall’estero. Il sequestro ha riguardato oltre 22 Kg di hashish, oltre 21 Kg di marijuana, 839 grammi di cocaina e 102.120 di denaro contante.
“Un chilo di marijuana lo compravo a 6mila e lo rivendevo a 8″, avrebbe raccontato uno degli arrestati sulle proporzioni tra venduto e ricavato, che rimanevano tali anche per hashish e cocaina. L’indagine, coordinata dalla procura di Biella, prese spunto dall’arresto in flagranza, nell’aprile 2023, di un soggetto nei cui confronti era stata disposta una perquisizione nell’ambito di una indagine per truffa e riciclaggio. Nel corso delle operazioni furono recuperati 950 grammi di hashish, 1.100 grammi di marijuana e 103 grammi di cocaina e l’uomo chiedeva e otteneva di patteggiare la pena. Venne dunque individuato un presunto spacciatore, residente nel Biellese, che aveva organizzato una rete di distribuzione di droga avvalendosi di alcuni familiari, e che lo scorso 25 maggio fu arrestato in flagranza mentre si procurava a Torino 105 grammi di cocaina.
Gli investigatori biellesi hanno poi scoperto il fornitore, un cinquantenne gravitante nel Torinese. Il 16 luglio è stato arrestato il braccio destro del presunto promotore del gruppo (a sua volta destinatario di un provvedimento di fermo) trovato in possesso di 16 kg di hashish, 17 di marijuana e 630 grammi di coca e 79mila euro in contanti. Questo è stato fatto anche per individuare altri soggetti che avevano assistito e coadiuvato l’originario indagato, e per consentire la ricostruzione degli acquisti, della messa in vendita, del rifornimento e dello stoccaggio dello stupefacente ceduto nelle singole condotte di spaccio.
L’attività di spaccio si svolgeva sull’asse Torino-Biella e ha portato i sei uomini in manette. In particolare, una cerchia di familiari e con una rete di altri collaboratori nell’attività illecita, sono stati individuati con pedinamenti e osservazioni e soprattutto con intercettazioni telefoniche. É emersa cosi’ la presenza di un ‘capobanda’ in grado di gestire l’intero traffico di stupefacenti anche dall’estero: dopo alcuni anni passati nel Biellese, quest’ultimo era emigrato verso un paese extraeuropeo, mantenendo costanti rapporti con gli indagati.