A nord del territorio brianzolo i militari dell’Arma hanno organizzato e condotto a termine una brillante operazione antistupefacenti
MONZA – Spacciavano stupefacenti nell’area nord di Monza: 11 arresti. Nei comuni di Biassono, Macherio, Triuggio, Sovico e Albiate vasta operazione dei carabinieri della Compagnia di Monza che hanno eseguito 11 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal Gip del tribunale di Monza, nei confronti di altrettante persone di nazionalità italiana. L’operazione, denominata “The Fly”, coordinata dalla locale procura della Repubblica, era finalizzata a contrastare una fitta rete di spacciatori che vendevano la loro merce mortale al dettaglio.
L’attività investigativa, iniziata nel 2018, è stata condotta prevalentemente attraverso strumenti investigativi tradizionali quali servizi di osservazione, appostamento e pedinamento, individuazioni fotografiche supportate da attività di intercettazione ambientale e telefonica. Attraverso un’accurata analisi dei loro movimenti, sono state verificate le abitudini comuni, individuate le fonti di approvvigionamento e i contatti, accertando poi come gli indagati, tutti residenti in Brianza, e in parte già pregiudicati per reati specifici, fossero responsabili dell’immissione di stupefacenti nel mercato del nord della Brianza.
L’attività, sviluppata dopo l’arresto in flagranza di reato per possesso di sostanza stupefacente di un individuo controllato durante un normale servizio di controllo del territorio, ha permesso di raccogliere importanti indizi di reità e di individuare il canale di approvvigionamento, un gruppo criminale che, per mantenere il controllo sulle zone di spaccio, utilizzava metodi violenti. A “capo” del sodalizio c’erano due fratelli, uno dei quali già destinatario di analogo provvedimento in passato. Nel corso delle attività di investigazione sono stati tratti in arresto in flagranza 3 soggetti e sequestrati, tra l’altro, circa 250 grammi di cocaina e 20 grammi di MDMA, (metilenediossimetanfetamina, più comunemente nota come Ecstasy).
Ogni pusher aveva compiti ben delineati e operava sotto lo stretto controllo dei due fratelli che controllavano le loro zone di “mercato” ricorrendo alla violenza quando qualcuno tentava di ribellarsi oppure di opporsi alla loro volontà. Durante la notifica dei provvedimenti sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari.