Neonati morti a Traversetolo, parla Samuel: “Voglio dare un nome ai miei figli”

Parla l’ex fidanzato di Chiara Petrolini, la giovane madre dei due neonati trovati morti nella villa degli orrori: “Un film terribile. Non so più chi era, chi ho conosciuto”. Giovedì 26 l’interrogatorio di garanzia della ragazza.

Parma – E’ scosso e “completamente frastornato” Samuel, l’ex fidanzato di Chiara Petrolini, la giovane che ha dato alla luce i due neonati trovati morti nel giardino della “villetta degli orrori” di Vignale di Traversetolo, nel Parmense. Il ragazzo ha parlato per la prima volta per bocca del suo avvocato Monica Moschioni, esprimendo i suoi sentimenti e il suo stato d’animo dopo il “film terribile” – così lo ha definito il 21enne – che lo ha investito sconvolgendo la vita sua e dell’intero paese, teatro suo malgrado di una vicenda-choc che ha sconvolto tutti. “Non ho ancora realizzato cosa sia successo. E soprattutto non so più chi ho conosciuto, chi era Chiara”, dice Samuel secondo quanto riporta la Gazzetta di Parma.

L’ex fidanzata Chiara Petrolini, 21 anni, al momento è ancora ai domiciliari con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. L’interrogatorio di garanzia per lei è stato fissato per giovedì 26 settembre davanti al Gip del tribunale di Parma.

neonati morti traversetolo
Carabinieri e scientifica al lavoro nella villetta degli orrori

Di quanto accaduto Samuel non si dà pace. “Ora devo rielaborare le emozioni, fare chiarezza”, ripete. Ma una cosa sa già che la vuole fare e alla svelta: “Appena le procedure lo permetteranno – dice – vorrei riconoscere i miei bambini, dar loro un nome e organizzare una cerimonia“. I due neonati avranno quindi un nome e una registrazione anagrafica, con data di nascita e di morte, non saranno consegnati al silenzio e all’oblio. Da quanto ricostruito dagli inquirenti e dalle confessioni di Chiara risulta che il secondo neonato, trovato il 9 agosto sepolto nel giardino della villetta della frazione Vignale dove la 21enne vive con i genitori e il fratello, è stato partorito nella notte fra il 6 e il 7 agosto e che è morto per dissanguamento a seguito del taglio del cordone ombelicale. Il primo neonato, invece, è nato il 12 maggio di un anno fa, nel 2023, e il suoi resti scheletrizzati sono stati trovati una decina di giorni fa dai carabinieri del Ris, scavando nello stesso giardino dopo quanto emerso dagli interrogatori della ragazza.

Dopo la registrazione in anagrafe, i due neonati avranno anche una degna sepoltura, verosimilmente nel cimitero del paese. Così Samuel potrò andare a trovarli e avere una tomba su cui piangere, lui che ne era il padre ma che non ha mai potuto né conoscerli né abbracciarli, ignaro com’era delle gravidanze di Chiara che lo aveva tenuto all’oscuro di tutto.

Ma nell’attesa di ritrovare un briciolo di normalità, “questo deve essere il tempo della riflessione e del dolore”, dice l’avvocato Moschioni, che richiama tutti ad avere “un po’ di rispetto” per il ragazzo e la sua famiglia, travolti da quest’agghiacciante storia. E chiede silenzio e rispetto anche Simone Dall’Orto, il sindaco di Traversetolo, che non si dà pace del dramma e dello “sgomento e dell’incredulità” che ha sconvolto la tranquilla comunità di questo borgo della provincia parmense, trovatasi da un momento all’altro e inopinatamente agli onori di una cronaca nera che più nera di così non si può. “Rischiamo il circo mediatico”, ha detto il primo cittadino, quando l‘unico desiderio di tutti, a Traversetolo, è tornare alla quotidianità. Adesso la comunità ha bisogno di rimanere in silenzio per leccarsi ferite profonde“, ha aggiunto Dall’Orto. Ma chissà se in quelle poche case dove tutti si conoscono, in un paese in cui le famiglie dei due giovani erano perfettamente inserite e attive nel sociale, si potrà davvero tornare alla “normalità” e dimenticare.

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