Il Guardasigilli: “Vero pericolo manipolazione dei dati”. Sottosegretario Butti: “Nelle prossime settimane risposte tecniche e legislative”.
Roma – Alla luce anche delle ultime vicende di cronaca che hanno rivelato la presunta attività di dossieraggio persino sulle più alte cariche dello Stato, il governo e la maggioranza decidono di imprimere un’accelerazione alle riforme sulla giustizia. Domani – intorno alle ore 11 – il ministro Carlo Nordio ha convocato una riunione con i responsabili parlamentari di centrodestra in materia di giustizia. Sul tavolo il tetto di 45 giorni per le intercettazioni, la separazione delle carriere dei magistrati (ddl costituzionale) e l’annoso tema della prescrizione su cui spinge da tempo Forza Italia. Il vertice sarà l’occasione per cercare di concordare un calendario sui provvedimenti che al momento sono nelle commissioni tra Camera e Senato, cercando di capire se sarà possibile trovare ‘corsie preferenziali’ nonostante il Parlamento nelle prossime settimane abbia come priorità la legge di bilancio e i decreti legge in scadenza.
Oltre a Nordio, in via Arenula ci saranno il viceministro in quota Fi, Francesco Paolo Sisto, i sottosegretari Andrea Delmastro (Fdi) e Andrea Ostellari (Lega), il capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri. E poi i presidenti delle Commissioni Giustizia di Palazzo Madama, Giulia Bongiorno e della Camera, Ciro Maschio. Ci saranno ovviamente anche i capigruppo delle rispettive commissioni Giustizia: per il Senato Pierantonio
Zanettin (FI), promotore del ddl intercettazioni che disciplina il sequestro di smartphone e pc, Erika Stefani (Lega) e Gianni Berrino (FDI); per la Camera Tommaso Calderone (FI), Carolina Varchi (FDI) e Ingrid Bisa (Lega). Sul tavolo le riforme sul fronte giustizia, ma inevitabilmente si parlerà del tema che ha scosso l’Italia nelle ultime ore con l’indagine dei magistrati milanesi.
“Il vero pericolo non risiede in quegli episodi gravissimi a cui stiamo assistendo di captazione delle informazioni – afferma Nordio – ma il vero pericolo che dobbiamo affrontare, quindi con nuove tecnologie e normative, è la manipolazione dei dati. La captazione dei dati è il prodromo di quella che potrebbe essere una catastrofica manomissione dei dati con l‘intelligenza artificiale che può creare realtà che non sono più virtuali ma che potremmo chiamare para-effettive, cioè persone che vengono rappresentate nella loro realtà carnali facendo cose che non hanno fatto e dicendo cose che non hanno detto”. ”Più che un innalzamento delle pene, è necessaria una riflessione profonda a livello normativo e tecnologico” ha concluso.
Alessio Butti, sottosegretario di Stato all’Innovazione Tecnologica, a proposito della stretta che sta studiando il governo sui dossieraggi, ha detto: “non escludo che nelle prossime settimane, nei prossimi mesi ci sia già una risposta tecnica e legislativa”. Il Parlamento, lo Stato, “si è dotato di una legge sulla cybersecurity, che è passata anche piuttosto velocemente, stiamo discutendo quella sull’intelligenza artificiale” ha spiegato. Il tema del dato “è particolare” ha evidenziato Butti, ribadendo che in Italia “scontiamo un ritardo di consapevolezza su quella che è la cultura del dato. E lo stiamo scoprendo ora, ovviamente constatando questi danni”. Per il sottosegretario con delega all’innovazione, la cosa migliore è costituire una sorta di agenzia del dato“. Butti ha poi citato il riconoscimento biometrico facciale, tra gli strumenti tecnologici in grado di garantire un controllo rispetto al flusso dei dati. “Bisogna capire – ha marcato in conclusione -, chi entra in un sistema e poi che cosa ne fa”.
Per il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, di fronte ai dossieraggi “l’idea necessitata è quella di una stretta di carattere preventivo sugli accessi, oltre ad un intervento di necessario carattere repressivo, con norme capaci di fungere anche da deterrenti, visto che quelle attuali purtroppo si sono dimostrate insufficienti. Quello che sta emergendo dall’ultima inchiesta sui dossieraggi è allarmante. Tutte le vicende, da Striano al dossieraggio milanese, suggeriscono che è tutto troppo facilmente violabile. Siamo di fronte a un vero e proprio mercato illecito di dati: e il fatto che riguardi figure apicali del nostro Stato rende tutto ancora più grave. La mia impressione, fermo il diritto di ciascuno di difendersi, è che si tratti dell’attacco più poderoso sfoderato alle istituzioni italiane negli ultimi anni”.
Il caso approderà domani sia al Copasir sia alla Commissione parlamentare Antimafia. In entrambi i casi, le sedute erano già in calendario. La Commissione parlamentare Antimafia si riunirà alle 14.30 per alcune
audizioni sull’inchiesta di Perugia e a seguire si terrà la riunione dell’ufficio di presidenza che valuterà se occuparsi anche di questa nuova indagine come già avvenuto per l’inchiesta del procuratore Raffaele Cantone. Quanto al Copasir, che peraltro si sta già occupando del tema della sicurezza delle banche dati con audizioni già previste, si attiverà quanto ai profili di competenza relativi alla sicurezza nazionale e nella riunione già prevista di domani deciderà le eventuali iniziative da intraprendere come la richiesta degli atti o eventuali audizioni da svolgere.