Perquisizione con sorpresa: traffico di droga e arsenale clandestino

Dalla perquisizione a un’inaspettata scoperta nel quartiere barese di San Paolo, vengono alla luce traffico di droga e armi illegali.

Bari – La Squadra Mobile della questura di Bari ha tratto in arresto, in esecuzione della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il tribunale di Bari, su richiesta di questa procura della Repubblica, due giovani, ritenuti responsabili, in concorso tra loro ed in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa della detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacente e di due armi da fuoco con relativo munizionamento.

I fatti, in relazione ai quali la polizia di Stato ha proceduto, traggono origine da una perquisizione in uno stabile di via Lombardia nel popolare quartiere San Paolo ove nelle parti condominiali del palazzo vano tecnico dell’ascensore è stata rinvenuta una sacca contenente sostanza stupefacente di vario tipo, già confezionata in dosi e pronta per la vendita, per un peso complessivo di circa tre chili nonché due pistole semiautomatiche, di cui una con matricola abrasa e quindi clandestina, con relative cartucce inesplose.

A seguito del ritrovamento, sul posto, è intervenuto personale della polizia Scientifica che ha proceduto alla campionatura di quanto rinvenuto eseguendo, nei mesi successivi, una serie di accertamenti di natura tecnico scientifica che hanno permesso di accertare che la sostanza stupefacente, pari a circa 3 Kg, era del tipo cocaina, che se immessa sul mercato illecito della droga avrebbe sviluppato oltre 3000 singole dosi, mentre l’hashish e marijuana avrebbero sviluppato oltre 18000 dosi. Per quanto concerne le armi da fuoco – due pistole Beretta una cal. 7,65 e l’altra cal. 9×21, quest’ultima con matricola abrasa – sono risultate entrambe perfettamente funzionanti.

I citati accertamenti hanno permesso alla polizia scientifica di isolare, sulla superficie delle buste in cellophane in cui era contenuta la sostanza stupefacente e nella porzione interna del “ponticello” e “grilletto” delle armi da fuoco, alcune impronte digitali riconducibili ai due soggetti tratti in arresto.

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