Donne con la sindrome di Down vittime di violenza: rischiano fino a 10 volte di più

“Amore sì, paura no. Consapevolezza sempre”. Il messaggio di Aipd per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Roma – “Amore sì, paura no. Consapevolezza sempre. Sono queste le “parole d’ordine” che Aipd-Associazione Italiana Persone Down (Aipd), lancia in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ricordando il mondo femminile affetto dalla sindrome di Down e disabilità, soprattutto intellettiva. Il rischio è fino a 10 volte maggiore di subire abusi. “Amore, amicizia, sesso” è una delle iniziative – e anche il titolo di uno dei volumi realizzati da Aipd per Erickson – in cui più si è parlato di queste tematiche.

Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Osservatorio Nazionale di Non Una di Meno, nel 2024 sono state 108 le vittime di femminicidio: tra queste, 14 avevano una disabilità o una malattia grave, spesso cronica o degenerativa. Per questo, Aipd porta avanti con continuità i progetti e corsi di educazione alla sessualità, offrendo occasioni di formazione, confronto e riflessione alle persone con sindrome di Down, donne e uomini, ma anche alle loro famiglie e agli operatori. Perché tutti possano, ciascuno per la propria parte, contribuire ad assicurare relazioni affettive sane, in cui il rispetto e la dignità e non vengano mai a mancare. L’affettività vissuta come opportunità e ricchezza, innanzitutto, senza dimenticare però qualche indicazione utile, per riconoscere abusi e violenze di cui purtroppo spesso sono vittime le donne con disabilità, specialmente intellettiva.

Aipd in campo per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Aipd si unisce all’appello di Fish, la federazione italiana per il superamento dell’handicap: “È fondamentale per dare voce alle donne con disabilità che troppo spesso rimangono invisibili, sensibilizzando l’opinione pubblica sulla necessità di prevenire e contrastare ogni forma di violenza, chiedendo azioni concrete alle Istituzioni per proteggere le donne, promuovendo una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, garantire la giustizia”. La Fish opera per l’inclusione, l’affermazione dei diritti di cittadinanza, le pari opportunità e la non discriminazione di tutte le persone con disabilità con particolare attenzione alle donne, ragazze e bambine con disabilità. Nel 2018 la Federazione ha inoltre costituito un proprio Gruppo Donne aperto alla collaborazione di chiunque sia interessato a questi temi.

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, costituita nel 1994, è una organizzazione ombrello cui aderiscono alcune tra le più rappresentative associazioni impegnate, a livello nazionale e locale, in politiche mirate all’inclusione sociale delle persone con differenti disabilità. I principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità costituiscono un manifesto ideale per la Federazione e per la rete associativa che vi si riconosce e che individua nella Fish la propria voce unitaria nei confronti delle principali istituzioni del Paese. 

La maggior parte delle sezioni territoriali di Aipd ha messo in campo progetti e azioni in occasione della Giornata del 25 novembre. Tra queste, c’è la sezione del Sud Pontino che ha lanciato lo slogan “Stop alla violenza di genere”, mettendoci la faccia: hanno infatti pubblicato le loro foto, macchiandosi il viso con l’inchiostro rosso, colore simbolo di questa giornata. Si tingono di rosso anche le ragazze della sezione di Caserta, per dire il loro “no” alla violenza sulle donne.

Le donne con disabilità hanno una probabilità fino a tre volte superiore rispetto alle donne senza disabilità di subire violenze fisiche, sessuali o psicologiche. Quelle con disabilità intellettive affrontano una vulnerabilità ancora maggiore, a causa di fattori come la dipendenza da assistenti, la difficoltà a denunciare e la stigmatizzazione. Secondo gli ultimi dati ISTAT 2019 sul tema, una donna su tre con disabilità subisce abusi, e il rischio è più elevato per chi ha difficoltà cognitive. Allargando lo sguardo al resto del mondo, la situazione non è meno grave: secondo l’OMS, circa il 50% delle donne con disabilità subisce violenze nel corso della vita. UNICEF, a sua volta, sottolinea che per le ragazze e donne con disabilità intellettive il rischio di abusi e violenze sessuali è fino a 10 volte più alto rispetto alle loro coetanee senza disabilità.

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