A distanza di 21 anni l’editore del “Corriere di Caserta” dovrà risarcire con 100mila euro la famiglia del sacerdote brutalmente assassinato il 19 marzo 1994 a Casal di Principe.
Caserta – A distanza di 21 anni, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza di condanna per diffamazione contro la Libra Editrice, responsabile dei quotidiani Cronache di Caserta e Cronache di Napoli, per aver infangato la memoria di don Giuseppe Diana, il sacerdote anticamorra brutalmente assassinato il 19 marzo 1994 a Casal di Principe.
L’articolo diffamatorio, pubblicato il 28 marzo 2003 dal Corriere di Caserta, accusava falsamente don Peppe Diana di essere un camorrista e custode di armi per la mafia casalese. La famiglia del sacerdote, rappresentata dai fratelli dopo la scomparsa dei genitori Iolanda Di Tella e Gennaro Diana, ha ottenuto giustizia con un risarcimento di 100mila euro.
I giudici hanno sottolineato come l’articolo, riportando dichiarazioni degli avvocati degli imputati nel processo per l’omicidio del sacerdote, fosse un “maldestro tentativo” di mascherare una strategia diffamatoria mirata. Episodi simili si erano già verificati, tra cui un articolo del 1999 intitolato “Don Diana a letto con due donne”.
Roberto Saviano, in un articolo pubblicato oggi sul Corriere della Sera, ricorda la figura di don Diana come un simbolo di resistenza contro la camorra: “Don Peppe amava ripetere: ‘A voi le pistole, a noi la parola’”. Saviano evidenzia come questa condanna rappresenti un importante tassello nel lungo processo di restauro della memoria del sacerdote, portato avanti con determinazione dalla famiglia Diana e dai suoi sostenitori.