Dissesto comune di Leonforte (Enna): a processo politici, funzionari e tecnici

L’inchiesta della Gdf sul buco finanziario da 6 milioni di euro si chiude con il rinvio a giudizio di 14 persone per falso in atto pubblico.

Enna – Chiusa dai finanzieri l’indagine sui bilanci del Comune di Leonforte, in dissesto dal 2015 ed ammesso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale dalla Corte dei Conti, inchiesta che ha portato la magistratura a chiedere il rinvio a giudizio per 14 indagatipolitici, funzionari amministrativi e membri dell’organo di revisione – per falso in atto pubblico aggravato.

Le indagini dei finanzieri hanno appurato che gli indagati, nell’esercizio delle loro funzioni ricoperte, hanno formato e certificato false previsioni di entrata, prive di motivazione o basate su provvedimenti illegittimi, nonché scientemente sottostimato previsioni di spesa, con l’occultamento di debiti a carico dell’Ente, fornendo una falsa rappresentazione dei risultati di gestione al fine di celare l’effettivo deficit finanziario di quasi 6 milioni di euro in cui versava il comune, buco divenuto nel tempo strutturale.

Ad analoghe conclusioni è giunto il consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura, appartenente all’ispettorato generale di finanza della ragioneria generale dello Stato, a seguito della verifica amministrativo-contabile eseguita presso l’Ente.

L’approvazione dei falsi bilanci ha compromesso, innanzitutto, le corrette valutazioni da parte della sezione di controllo della Corte dei Conti, permettendo al Comune, in assenza dei requisiti prescritti, di proseguire nella procedura di risanamento approvata con il Piano pluriennale di riequilibrio finanziario, e dall’altra, con l’invio alla ragioneria generale dello Stato di false certificazioni redatte ai fini del “pareggio di bilancio”, di effettuare indebitamente spese maggiori rispetto a quelle consentite (pari ad almeno 1 milione e mezzo di euro), sfuggendo all’applicazione delle sanzioni previste dal “patto di stabilità” che limitava le spese dell’Ente, al fine di prevenire eventuali, potenziali danni erariali, per i quali è stata comunque rimessa la valutazione alla competente magistratura contabile.

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