Disabilità, Locatelli a Vienna: “Dobbiamo garantire un supporto mirato”

La ministra alla Zero Project Conference 2025: le strategie italiane messe in campo per riformare la presa in carico e la risposta sanitaria.

Vienna – “La dignità della vita di ogni persona passa dal benessere e dalla salute, ma anche dalla possibilità di vivere il più possibile in modo autonomo e indipendente. Per questo in Italia, in linea con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, abbiamo attivato diverse strategie”. Così il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli oggi a Vienna. Il Ministro è intervenuta alla Zero Project Conference 2025, dove ha incontrato Martin Essl, fondatore e presidente della Zero Project Foundation, Robin Tim Weis, direttore Affari internazionali e Michael Fembec, ceo della Fondazione, che nel primo G7 Inclusione e Disabilità ha moderato il panel “Independent Living and Work Inclusion”.  

Tra le strategie messe in campo sottolineate da Locatelli, “prima di tutto la storica riforma della disabilità, entrata in vigore nel 2024, che è partita con la sperimentazione e che rivoluziona il metodo di valutazione della disabilità e introduce lo strumento innovativo del ‘Progetto Vita’, un nuovo modo di presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia, superando la frammentazione tra risposta sanitaria e sociale”. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di inviare messaggi forti e condivisi, di sostenerci a vicenda, di saper diffondere una nuova visione, di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti – ha aggiunto – . Dobbiamo coinvolgere quante più persone possibili, dobbiamo lavorare per dare dignità alla vita della persona in ogni ambito della vita quotidiana e della dimensione abitativa. I servizi devono diventare sempre più flessibili, sempre più accoglienti e interconnessi con il territorio e con le altre realtà”.

E ancora, “dobbiamo anche ridurre la burocrazia nelle procedure di richiesta di servizi, misure e ausili – ha concluso Locatelli -. Dobbiamo garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie un supporto mirato e personalizzato. Il mondo è cambiato e oggi il tema dell’accessibilità universale deve essere in cima alle agende nazionali e internazionali per garantire ad ogni persona pari opportunità nella salute, nella scuola, nella formazione, nel lavoro, nella vita ricreativa, nei trasporti, affinché le strutture, gli eventi, ogni cosa sia davvero per tutti”. A dicembre scorso le politiche di inclusione e la riforma per la disabilità del ministro Alessandra Locatelli erano sbarcate nella Grande Mela.

Dopo l’inaugurazione al Palazzo delle Nazioni Unite, della mostra “The UN Convention on the rights of persons with disabilities through the eyes of young people”, Locatelli aveva fatto tappa al consolato generale d’Italia a New York. Una occasione preziosa per illustrare la road map della sua azione politica, e i tanti progressi fatti per l’inclusione. Cruciale, in questo percorso, nei mesi scorsi, il primo G7 dedicato all’inclusione e alla disabilità. Una tre giorni al Castello di Solfagnano, che ha visto sia le testimonianze delle tante persone disabili che sono salite sul palco di Assisi e hanno animato la piazza con un ruolo di primo piano. E tante sono state le proposte dei ministri, con le idee degli esperti dei vari paesi.

Per la ministra Locatelli, “ormai il cambiamento è iniziato anche nel nostro Paese con la riforma sulla disabilità, ma deve essere portato avanti anche nell’attività quotidiana, soprattutto sburocratizzando, semplificando, pensando sempre che qualsiasi cosa si fa lo si deve fare per tutti e soprattutto vedendo in ogni persona le potenzialità e non i limiti. Questo – ha concluso – può sbloccare anche tanti mondi, cioè quello istituzionale, quello privato e anche quello dei singoli cittadini”.

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