“Difendiamo Quarticciolo”: a Roma in migliaia per dire no al “modello Caivano”

“Il quartiere non è un deserto, no alla militarizzazione”: in piazza cittadini e politici. Il primo marzo corteo per le strade.

Roma – Continua la protesta al Quarticciolo. Il quartiere popolare di Roma è stato ieri sera al centro di una mobilitazione che ha riunito migliaia di persone per dire no al “modello Caivano“, un piano governativo volto a contrastare criminalità e degrado urbano. L’incontro, promosso da realtà locali come Quarticciolo Ribelle e altre associazioni, ha visto la partecipazione di cittadini, politici e rappresentanti della comunità locali.

Nel quartiere pochi giorni fa alcuni  agenti del commissariato Prenestino sono stati aggrediti dopo aver fermato una donna italiana e un tunisino di 25 anni, che avevano come base logistica dello spaccio uno scooter, dove nascondevano 136 involucri di cocaina e crack. Un gruppo di venti persone è sceso in campo per difendere i due pusher attaccando i poliziotti con lo spray urticante.

Dietro lo striscione “Difendiamo Quarticciolo”, i partecipanti hanno sottolineato come il quartiere non sia un “deserto”, ma una comunità attiva che lotta per il miglioramento sociale e culturale. Progetti come doposcuola, ambulatori popolari e iniziative sportive sono stati definiti “l’unico vero argine” contro degrado e criminalità.

I manifestanti dicono no al cosiddetto “modello Caivano”, un piano nato per affrontare situazioni di emergenza sociale in diverse zone d’Italia che prevede interventi infrastrutturali e sociali finanziati con 180 milioni di euro. Molti residenti e associazioni locali temono che la militarizzazione e i commissariamenti possano soffocare le iniziative autogestite.

Durante l’assemblea, sono emersi appelli a favore di investimenti concreti e partecipazione attiva, rifiutando soluzioni imposte dall’alto. Esponenti politici locali e regionali, gran parte dei quali di centro-sinistra, hanno ribadito l’importanza di un approccio cooperativo, con il coinvolgimento di chi vive e opera nel quartiere.

“A Quarticciolo c’è una comunità di quartiere, con l’occupazione socio-abitativa dell’ex questura, una palestra e un doposcuola popolare, la stamperia, lo sportello socio-sanitario e altre iniziative legate a realtà associative”, scrive su Instagram l’assessore con deleghe alle Politiche del Personale, Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, Andrea Catarci.  “Ci sono molte attività di cura del territorio e tante vertenze aperte per migliorare la qualità della vita, per la piscina, il campo di calcio, il consultorio, l’area verde. Questa comunità è stato ed è l’unico vero argine allo spaccio, alla prepotenza e alla criminalità, alla povertà educativa e culturale in un contesto con il 55% della popolazione che ha al massimo la licenza media rispetto al 25% cittadino, al bassissimo tasso di occupazionale che è intorno al 35% rispetto a quello cittadino del 62%. Il governo delle destre vuole portare al Quarticciolo il modello Caivano fatto di militarizzazione e carcere e fare un deserto di esperienze eccezionali di resistenza e ricostruzione. Non lo permetteranno, non lo permetteremo e oggi abbiamo cominciato a dimostrarlo nella piazza del quartiere, insieme a vari esponenti politici e istituzionali del Municipio Roma V e di Roma Capitale e a tante persone e realtà sociali e di movimento accorse da tutta la città, oltre che con una delegazione arrivata da Scampia. Proseguiremo nelle prossime settimane, con il corteo del 1 marzo, ogni giorno. Grazie Quarticciolo Forza Quarticciolo”. 

Molto diverso il punto di vista espresso dal consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento di sicurezza e legalità della Federazione Romana di FdI, Federico Rocca: “Le parole del segretario romano e di alcuni esponenti del centro-sinistra capitolino provocano sconcerto. Dissentono apertamente contro le decisioni del Governo e, da ieri, non hanno speso una parola di solidarietà nei confronti degli agenti dalle forze dell’ordine vittime di una vile aggressione mentre tentavano di arrestare uno dei tanti spacciatori che da anni tengono in ostaggio un intero quartiere. A questo punto ci piacerebbe sapere il Partito Democratico da che parte sta?”.

Già lo scorso novembre c’era stata una fiaccolata di residenti vicini al prete anti-spaccio don Antonio Coluccia, iniziativa che però aveva suscitato polemiche da parte di alcuni attivisti nel timore di possibili “passerelle” invece di “interventi concreti” nel quartiere quali, ad esempio, la Palestra popolare e il Doposcuola. Un progetto che rischia i finire con lo sgombero dell’ex questura di via Ostuni, attualmente utilizzata come spazio per affiancare i giovani nello studio e combattere la dispersione scolastica.

In ogni caso, ieri sera i cittadini hanno lanciato un messaggio chiaro: “Il modello che vogliamo è il modello Quarticciolo”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 1° marzo con un corteo popolare per le strade del quartiere.

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