Detenuto muore a Firenze: con altri 100 aveva fatto ricorso per condizioni cella

A raccontarlo è Emilio Santoro presidente del comitato scientifico dell’associazione Altrodiritto. “Portato via il cadavere per l’autopsia”.

Firenze – Un detenuto somalo di 28 anni è stato trovato morto questa notte nella cella del carcere fiorentino di Sollicciano. Da quanto si apprende, il 28enne avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel novembre del prossimo anno. A dare l’allarme, poco dopo le 4,30, il compagno di cella. Le cause della morte del 28enne sono ancora da accertare. Quello che emerge però è che lui, con altri 100, aveva fatto ricorso ai magistrati per le condizioni di detenzioni inumane. Il detenuto trovato morto “era arrivato a Roma tre mesi fa, una persona tranquillissima che non aveva mai avuto nessun problema”. A dirlo è Giuseppe Fanfani, garante regionale dei detenuti, che due settimane fa aveva visitato l’istituto penitenziario fiorentino.

“Ho visto un po’ di celle e confermo che non è umano vivere in quel modo, non ci sono condizioni corrette di detenzione, è una realtà incivile”. Il giovane, ribadisce il garante dei detenuti di Firenze, Eros Cruccolini, “non era assolutamente attenzionato poiché non aveva mai dato segnale di alcuna problematicità”. Tuttavia, “la situazione nelle carceri è drammatica e lo sarà sempre di più perché con non si fa niente per il sovraffollamento. Sollicciano ha poi l’aggravante della struttura, il ministro Nordio dovrebbe venire a vederla. La prima cosa da fare, però, è quella di ascoltare i detenuti”.

Il 28enne somalo, afferma Emilio Santoro presidente del comitato scientifico dell’associazione Altrodiritto “era uno di quei 100 che avevano fatto ricorso ai magistrati per le condizioni di detenzioni inumane. Poche ore è stato portato via il cadavere per l’autopsia, alla presenza anche di due persone del nostro gruppo”. Di “carcere allo sbando più totale” parla Eleuterio Grieco, segretario generale regionale Uil Pa polizia penale. “Manca la direttrice, che è in malattia da un mese, non c’è acqua, il riscaldamento va a singhiozzo. Insomma, sembra che il mondo degli ultimi non interessi più a nessuno”. 

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