Il poliziotto della penitenziaria è stato protetto dal cinturone della divisa. Pagani (UILPA): “Servono misure urgenti dal Governo”.
Genova – Continuano le aggressioni dietro le sbarre. Nel penitenziario genovese di Marassi un detenuto si è avvicinato ad un agente di polizia e ha tentato di infilzarlo con un punteruolo lungo 18 cm. Per fortuna il cinturone della divisa ha impedito che il punteruolo lo trafiggesse. A riferirlo è Fabio Pagani, Segretario Regionale della UILPA Polizia Penitenziaria. Nel frattempo l’agente ha chiamato rinforzi mentre il detenuto, ormai fuori controllo, ha iniziato a distruggere l’intero reparto colpendo finestre e telecamere.
“Un grave episodio – commenta il sindacalista – che peraltro non è affatto una novità nelle nostre prigioni. Segno tangibile di un sistema carcerario del tutto fuori controllo, a dispetto del sacrificio di 36mila donne e uomini del Corpo di Polizia penitenziaria che, sottoposti a turnazioni massacranti e in condizioni di lavoro inenarrabili, scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato. Ormai è sotto gli occhi di tutti, che, con 14mila detenuti oltre la capienza utile, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, deficienze logistiche, strutturali e infrastrutturali e con l’attuale disorganizzazione imperante, l’apparato penitenziario, nel suo complesso, non regge più”.
Pagani chiede al Governo e al Parlamento di “intervenire immediatamente con misure emergenziali. Va subito deflazionata la densità detentiva, rafforzato tangibilmente il Corpo di Polizia penitenziaria, garantita l’assistenza sanitaria e psichiatrica. Vanno poi avviate riforme strutturali. In mancanza, sarà ben presto una catastrofe”, conclude il sindacalista. “Il carcere è una polveriera”, sostengono i Garanti dei detenuti di tutta Italia. Nei giorni scorsi è stato chiesto “con urgenza un incontro con il Ministro Nordio”. Così il portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, che si è appellato al ministro della Giustizia, affinché possa riceverlo insieme agli altri sei membri del Coordinamento della Conferenza dei Garanti territoriali.
“Alla luce delle dichiarazioni del ministro, il portavoce e il coordinamento dei Garanti territoriali composto da Bruno Mellano, Veronica Valenti, Valentina Calderone, Valentina Farina, Francesco Maisto e Giuseppe Fanfani, chiedono a gran voce un incontro urgente per discutere delle criticità del sistema penitenziario e delle buone prassi da mettere in campo nell’immediato”.