Delitto di Parabiago, tra gli indagati c’è anche il vigile: “Svelati dettagli sulle telecamere”

L’uomo avrebbe condiviso con la compagna della vittima, Adilma Pereira Carneiro, informazioni sul posizionamento e il funzionamento degli impianti di videosorveglianza.

Parabiago (Milano) – Nuove rivelazioni sull’omicidio di Fabio Ravasio, il 52enne investito il 9 agosto scorso mentre tornava a casa in bicicletta a Parabiago, nell’Hinterland milanese. Tra i nove indagati – la compagna Adilma Pereira Carneiro e diversi tra parenti, amici e amanti – emerge ora il nome di un agente della polizia locale della cittadina. A differenza degli altri, alcuni dei quali rei confessi, il vigile non è accusato di omicidio, ma di rivelazione di segreto d’ufficio.

Secondo quanto emerso, l’agente avrebbe infatti fornito informazioni riservate sulle telecamere di sorveglianza alla compagna di Ravasio, soprannominata la “Mantide di Parabiago” in quanto è considerata la “mente diabolica” del piano omicida. La donna, di origine brasiliana, avrebbe architettato per filo e per segno l’uccisione del compagno, appassionato di sport e ciclista dilettante, con l’idea di farlo sembrare un incidente causato da un pirata della strada. Il disegno criminoso era stato concepito con lo scopo di entrare in possesso dell’eredità di Ravasio, circa 3 milioni di euro, e poi spartirla con i complici.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero di Busto Arsizio, Ciro Caramore, hanno rivelato che l’agente avrebbe condiviso con la donna dettagli cruciali riguardanti il posizionamento delle telecamere pubbliche sul territorio comunale. In cambio, la donna gli avrebbe offerto la sua casa di Mentone per un soggiorno, accentuando ulteriormente i sospetti di un possibile legame tra i due.

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