Decadenza Todde: depositato il ricorso, i legali chiedono la sospensiva

Impugnata l’ordinanza del Collegio regionale di garanzia elettorale sulle irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali del 2024. 

Cagliari – Il ricorso contro la decadenza della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde chiesta dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello del capoluogo sardo per irregolarità nella rendicontazione delle spese nella campagna per il voto di febbraio 2024, è stato depositato per via telematica al Tribunale ordinario di Cagliari. Gli avvocati della governatrice, Benedetto e Stefano Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto, hanno lavorato parecchi giorni prima di mettere insieme 35 pagine di opposizione all’ordinanza-ingiunzione.

Oltre all’opposizione c’è anche la richiesta di sospensiva cautelare. Il termine per l’ impugnazione sarebbe scaduto il prossimo 2 febbraio. Ora, come annunciato, la presidente riferirà in Consiglio regionale, probabilmente in occasione della seduta statutaria prevista il 3 febbraio. Il giorno successivo si riunirà la Giunta delle elezioni, organismo consiliare incaricato dell’istruttoria del caso. Il Collegio di garanzia presieduto dalla presidente della Corte d’appello di Cagliari Gemma Cucca, ha contestato a Todde una serie di gravi irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna elettorale, pari a oltre 90 mila euro, per le regionali del 25 febbraio 2024 e trasmesso l’ordinanza con gli allegati alla Procura, “stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate e l’omesso deposito” di una fattura da 153,16 euro per le spese Enel per il locale affittato a Cagliari, in via Sonnino, come sede elettorale. 

La Procura – è un atto dovuto – valuterà se e quali reati contestare. Secondo la difesa, le irregolarità contestate nel rendiconto delle spese elettorali non configurerebbero le condizioni necessarie per la decadenza e, pertanto, sarebbero illegittime. Ora spetterà al giudice ordinario esaminare il ricorso e assumere una decisione preliminare, suscettibile di appello fino alla Corte di Cassazione. I tempi si prospettano lunghi. Ogni scenario dipende dalla decisione del tribunale, che avrà l’ultima parola sul ricorso e sulla richiesta di sospensiva, mentre la vicenda continua a tenere banco nel dibattito politico e istituzionale.

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