Dalla separazione delle carriere alle carceri: la relazione di Nordio sulla giustizia

Il Guardasigilli parla di “una marea di provvedimenti efficaci” invasi dalle polemiche. A innovazioni si sono opposti “radicati pregiudizi”.

Roma – Dal traguardo storico sulla separazione delle carriere all’emergenza carceri, passando per la riduzione dell’arretrato e le sfide dell’Intelligenza Artificiale. Ci sono tanti riferimenti nella relazione sull’amministrazione della Giustizia del ministro Carlo Nordio al Senato. Il Guardasigilli snocciola le tante questioni che negli ultimi mesi hanno creato dibattiti e polemiche. “Alle innovazioni” previste dalla riforma della giustizia del governo “sono state opposte obiezioni di varia natura: sarebbe stato e sarebbe ancora mio auspicio che non rappresentassero l’enfasi apocalittica di radicati pregiudizi, ma esprimessero argomentazioni di coerenza sistematica e ragioni e considerazioni di opportunità. Vorrei che la polemica transitasse dall’emotività derivante dalla rottura della consuetudine alla dialettica serena di una logica comprensibile, coniugata con un utile pragmatismo”, ha detto Nordio.

In primo piano il suo cavallo di battaglia che ha portato l‘Anm a indire lo sciopero il 27 febbraio: la separazione delle carriere. “La maggioranza sosterrà con determinazione l’iter legge – ha detto – È un obbligo e un dovere che avevamo verso nostri elettori”, aggiunge. “Lieti che parte dell’opposizione abbia dato, seppur con riserve, la sua adesione alla legge”. La riforma è garantita “dalla condivisione delle forze politiche di maggioranza che con unità di intenti hanno sottoscritto questo testo e lo sosterranno con la medesima determinazione nel corso di quest’anno, nel quale completeremo l’iter di approvazione alle Camere in prima e in seconda lettura entro l’estate”.

Lo scontro sulla separazione delle carriere

Su questa riforma, ha rimarcato il ministro, occorre evitare un “processo alle intenzioni che offende la dignità del Parlamento e ne dimentica il ruolo”. Il pm rimarrà “assolutamente indipendente”. E ancora, è “impossibile che (per il Csm) vengano sorteggiate persone inette, poco intelligenti o impreparate. Perché nel canestro da cui verranno sorteggiate per definizione ci sono persone preparate e intelligenti”, ha detto a proposito del sorteggio per il Consiglio Superiore della Magistratura. Nordio ha voluto comunque sottolineare che in tema di giustizia “c’è una tale marea di provvedimenti efficaci” messi in campo dal governo “mai pubblicizzati. Purtroppo le notizie che vengono divulgate riguardano le polemiche, è normale, ma l’80% del lavoro del Ministero è stato rivolto all’efficientamento della giustizia, rimasto oscuro, ma che ha prodotto risultati efficaci”.

“Le principali misure normative del 2024 – ha spiegato – si inseriscono in misure normative adottate ispirate all’esigenza di introdurre nuove forme di protezione sui temi giuridici primari della collettività, come la sicurezza e il contrasto all’immigrazione clandestina, o di aggiornarne la tutela in modo più aderente al mutato quadro delle istanze politiche e sociali, rafforzando le garanzie processuali dei soggetti sottoposti a indagini penali. “Tra le più significative cito la legge 14/2024 per la ratifica del protocollo Italia-Albania“, “il decreto legge 92 in maniera penitenziaria che prevede un commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, una novità estremamente importante che porterà efficienza e rapidità nella risoluzione o nella riduzione dei problemi dell’edilizia carceraria, e la legge con cui è stata disposta l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, che ha ridato serenità a moltissimi amministratori”.

Tribunale durante il processo d’appello per le accuse di tortura nel carcere di Torino
Il sovraffollamento delle carceri

E ancora, “si sono rafforzate poi le garanzie degli indagati e dei terzi nel delicato settore delle intercettazioni e delle misure cautelari, senza vulnerare le indispensabili forme di indagini nei confronti della criminalità organizzata, mafia e terrorismo”, ha concluso. Poi il passaggio sull’emergenza sovraffollamento che ha creato non poche polemiche negli ultimi mesi e che è stata anche al centro dell’apertura del Giubileo con l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia. “Contro sovraffollamento lavoriamo in tre direzioni, escludendo amnistie – ha ribadito Nordio – che manifesterebbero una debolezza dello Stato e sarebbero un incentivo alla recidiva”. I tre aspetti su cui si lavora, aggiunge il ministro, sono “l’eventuale detenzione differenziata per tossicodipendenti”, “l’espulsione degli extracomunitari che ancora non lo sono per ragioni burocratiche di magistratura di sorveglianza” e “agendo nei confronti della carcerazione preventiva”. 

Un risultato cruciale che il ministro presenta al Parlamento è quello dell’importante calo dei processi civili pendenti: “Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019 – snocciola Nordio -, a fronte di un target atteso del -95% da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%”, mentre “presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7%”. Ancora, per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dei tempi di trattazione dei procedimenti civili e penali (il cosiddetto “disposition time”) i dati indicano nel primo semestre del 2024 una riduzione del – 22,9% nel settore civile e del -32% in quello penale.

“Per i procedimenti civili pendenti al 31 dicembre 2022, da ridurre del 90%, gli ultimi dati disponibili, relativi a ottobre dello scorso anno, segnalano una riduzione del -70,3% per i Tribunali ordinari – informa il Guardasigilli – e una riduzione del -66,8% per le Corti di Appello, a conferma del positivo trend finora registrato”. Nordio elenca le leggi finora varate dall’esecutivo in materia di giustizia e rivendica che sono stati messi a segno provvedimenti importanti, ma “purtroppo le notizie divulgate riguardano essenzialmente le polemiche”, anche se “l’80% del ministero è rivolto all’efficientamento del servizio giustizia e ha promosso risultati efficaci”. Inoltre, annuncia il titolare del dicastero di via Arenula, “per la prima volta nel 2026 colmeremo il numero dei magistrati previsto nell’ordinamento, che è sempre stato carente del 20%, è uno dei tanti obiettivi raggiunti che produrrà effetti estremamente benefici”.

Nordio si è poi soffermato sul flop registrato dalla App per il processo penale telematico, – su cui il Csm ha avviato un monitoraggio dopo le disfunzioni – assicurando che presto la situazione migliorerà. “La prima fase di realizzazione del processo telematico ha richiesto e richiederà un notevole sforzo finanziario e anche un notevole sforzo di immaginazione e di organizzazione”, afferma, riferendosi alle difficoltà registrate sulla piattaforma di gestione. La sua convinzione è che “queste novità tecnologiche hanno creato criticità, ma siamo certi che entro la fine dell’anno saranno superate e rientreremo nei vincoli del Pnrr”.

Nordio ha affrontato anche il tema dell’AI: “L’intelligenza artificiale provocherà una grandissima rivoluzione ma alla fine sarà una opportunità piuttosto che una criticità. Dobbiamo convertirla da rischio in opportunità – aggiunge -. È una rivoluzione come lo è stata la stampa a caratteri mobili, ma la decisione umana resterà indispensabile”. La chiusura dell’intervento del Guardasigilli ha registrato un lungo applauso dai banchi della maggioranza. Le repliche dell’opposizione invece sono state invece – come era prevedibile – molto critiche.

Il Senato, “udita la relazione del ministro della Giustizia sull’amministrazione della giustizia, la approva”. E’ quanto si legge nella risoluzione della maggioranza in Senato sulla relazione del ministro.

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