Prodotto ittico in eccedenza immesso sul mercato nero: scattano sequestri e sanzioni. Parte del pescato donato alla Caritas.
Ancona – Una serie di controlli quotidiani, sia diurni che notturni, nelle ultime settimane contro il mercato nero del pesce ha interessato i principali porti delle Marche. I finanzieri del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, in vista delle festività natalizie, hanno portato a termine l’operazione “Fuori Quota”, un piano di controlli straordinari volto a tutelare i consumatori, le risorse marine e gli operatori onesti della filiera.
L’operazione si è articolata in 11 interventi mirati che hanno toccato gli scali di Ancona, San Benedetto del Tronto, Porto San Giorgio, Civitanova Marche, Fano e Senigallia. L’attività di controllo e verifica della pesca ha consentito il sequestro di 4.500 chilogrammi di prodotto ittico e oltre 2.000 metri di reti da pesca posizionate illegalmente.
L’indagine, condotta d’iniziativa e spesso in sinergia con le Capitanerie di Porto e le Aziende Sanitarie Territoriali (AST), ha portato alla luce un consolidato sistema di commercio parallelo “in nero“.

Il meccanismo si basava sull’aggiramento delle regole del settore relative alle quote di pesca: le quantità prelevate in eccedenza rispetto ai limiti di legge venivano deliberatamente private della tracciabilità e immesse sul mercato senza alcuna documentazione fiscale, così da massimizzare il profitto illecito.
Questa pratica, che rappresenta una grave forma di evasione fiscale, costituisce una minaccia diretta alla sostenibilità della risorsa marina e, soprattutto, alla sicurezza alimentare dei cittadini, privati delle garanzie igienico-sanitarie fondamentali lungo tutta la filiera.
A seguito degli accertamenti, sono stati complessivamente individuati 3800 kg di vongole pescate in eccedenza rispetto alle quote stabilite e 700 kg di prodotto ittico, tra cui tonno rosso, privo della tracciabilità nonché delle corrette informazioni al consumatore finale. Laddove il pescato sequestrato fosse stato immesso sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno illecito superiore ai €.49.000. Per tali violazioni sono state elevate sanzioni amministrative nei confronti di 9 soggetti, operatori professionali del settore e un pescatore sportivo, per un totale di €. 28.000,00.

L’operazione si è conclusa con un gesto di valore sociale. Parte del pescato, in particolare le vongole sono state prontamente rigettate in mare per favorire il ripopolamento dell’ecosistema, mentre il resto del pescato ha avuto una destinazione diversa. Una volta certificata l’idoneità al consumo umano da parte dei tecnici dell’AST, il pesce è stato donato alla Caritas Diocesana di Ancona, da anni impegnata attivamente nel promuovere i valori della carità e solidarietà all’interno della comunità ecclesiale del capoluogo dorico, la quale ha accolto con vivo entusiasmo la generosa donazione.