Dalla cronaca all’arte: nasce la Venere di Cioccolato

Una ragazza coperta di cioccolato su un tavolo di dolci in un hotel di lusso in Sardegna ha provocato critiche e irritazione. Il fatto diventa ispirazione per un’opera d’arte di Francesco Guadagnuolo.

Golfo Aranci – Il fatto ha portato a una riflessione del noto artista Francesco Guadagnuolo, che ha realizzato “La Venere di Cioccolato in una notte di mezza estate”, un’opera transrealista-visionaria in un ben costruito disegno con tecnica mista d’inchiostri di china, acquerello e collage. 

L’opera pittorica attualizza il fatto di cronaca

Dopo “Miracolo a Napoli”, in relazione all’incendio che ha distrutto la Venere degli Stracci, Guadagnuolo colpito nella sua sensibilità di uomo e di artista, si ferma a ragionare sulla “donna cioccolato” evidenziando il dilemma che vede ancora oggi l’oggettivazione della donna. L’opera pittorica del maestro rivela l’attualizzazione di quanto accaduto nella notte di Ferragosto, provocando sconcerto e disorientamento tra il pubblico. Con quest’opera, l’artista vuole esprimere un malessere diseducativo e un profondo disappunto, trovando nell’arte un’eco di bellezza dentro la visione dell’oggettificazione del corpo femminile a una realtà immaginativa, dando origine a un’opera pittorica di certo inquietante, in una notte che sembra più appartenere al mondo onirico che a quello reale. 

In primo piano è raffigurata la Venere sdraiata di schiena, quasi appoggiata su una non naturale conchiglia, con attorno cioccolato e dolciumi di ogni tipo. Dietro la figura femminile i fiori e le stelle alpine, nello sfondo un paesaggio sublimale con al centro un lago etereo in un tramonto vorticoso che va dal giallo, al rosa, al rosso, evidenziando la fine della giornata per prepararsi alla festa notturna. Il paesaggio riconduce a una natura con la quale si potrebbe vivere in libera armonia superando la dimensione terrena se l’uomo non intervenisse per rompere l’incanto.

L’arte suscita domande più estese sui rapporti uomo – donna e sulla società

Davanti a una materialità ingiusta, l’arte ha anche la competenza di esortare le coscienze e le avversità della nostra vita. L’arte genera richiami consistenti, emozionali: come in questo caso “La Venere di Cioccolato in una notte di mezza estate” testimonia come la bellezza sia senza tempo e non può trasformarsi in semplice materialità. L’impiego del corpo femminile è stato, con ragione, disapprovato. Ci si domanda per quale scopo, a oggi, si fa ancora richiesta al corpo, per sostenere che cosa? Lo sdegno prodotto da questo episodio fa insorgere domande più estese sui rapporti uomo-donna e sulla società.

È una vicenda che fa riflettere sul fatto che quasi ogni giorno avvengano ricorrenti violenze, che a volte sfociano nella piaga dei femminicidi. Ciò porta all’urgenza di un esame, su come siamo in grado di evolverci nei riguardi di un domani in cui ogni singola donna o persona di ogni tipo sia e venga considerata con rispettabilità. Questo è il messaggio che si sente di sostenere con quest’opera comunicativa ed esplicita il maestro Guadagnuolo in cui si possa portare le coscienze a considerare che la vita vada vissuta degnamente per se stessi e per ogni essere umano.

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