“Dacci 2mila euro o ti ammazziamo”: rifugiato pachistano sequestrato a Trieste da tre connazionali

Picchiato e tenuto prigioniero per una notte, il giovane è riuscito a scappare e avvertire la polizia. Arrestato uno dei responsabili.

Trieste – Un giovane rifugiato pachistano è stato minacciato con coltelli e bastoni e rapinato presso il Porto Vecchio di Trieste, dove aveva cercato riparo insieme ad altri profughi. Dopo l’aggressione, è stato rinchiuso in un magazzino abbandonato, picchiato e tenuto prigioniero per tutta la notte. Solo successivamente è riuscito a scappare e a chiedere aiuto a una pattuglia della polizia locale.

L’incidente, riportato dal quotidiano Il Piccolo, è avvenuto il 14 ottobre. Grazie a un’indagine rapida, la polizia locale ha identificato uno dei tre responsabili, un 28enne pachistano, che è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. Le indagini continuano per identificare i due complici.

Secondo quanto ricostruito, i tre aggressori, tutti cittadini pachistani arrivati attraverso la rotta balcanica, avrebbero costretto la vittima a telefonare al padre in Pakistan per chiedere un riscatto di 2.000 euro, minacciando di ucciderlo in caso contrario.

Il Piccolo ricorda inoltre un episodio simile avvenuto poche settimane prima, quando tre giovani indiani sono stati sequestrati e picchiati da una banda di pachistani in via della Fabbrica. Il procuratore facente funzioni di Trieste, Federico Frezza, ha dichiarato alla TGR Rai FVG che questi sequestri destano preoccupazione, aggiungendo che per reati così gravi non c’è impunità e che i colpevoli rimangono in carcere una volta arrestati.

Il Consorzio Italiano di Solidarietà ha sollecitato le istituzioni a garantire un’accoglienza tempestiva e adeguata ai rifugiati, sottolineando come l’assenza di tali misure esponga le persone vulnerabili al rischio di violenze da parte di gruppi criminali.

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