Da “re della mala” alla Rsa: la parabola del bel René, ora prigioniero dell’Alzheimer

Dopo 52 anni in carcere, Renato Vallanzasca è stato trasferito in una casa di cura in Veneto. Il vecchio gangster è dimentico di sé e del suo passato.

Milano – La vita che aveva preso a pugni e pistolettate, proprio all’ultimo miglio gli ha riservato un perfido e definitivo inciampo, lo ha rinchiuso in un carcere da cui nessuno può evadere, la prigionia dell’Alzheimer, nemmeno se ha il sorriso beffardo e gli occhi di ghiaccio di chi un tempo si chiamava Renato Vallanzasca e per un pugno di anni ha dettato legge su Milano, seminando il suo cammino di rapine, omicidi e sequestri di persona.

Il bel René, il René della Comasina – quartiere in cui non era nato ma che divenne il teatro del suo breve regno – , amante delle belle donne e dello champagne, il gangster galante diventato in un lampo un mito della mala meneghina, non esiste più. Sepolto da quattro ergastoli, 295 anni totali di carcere – ne ha scontati 52 – è dimentico di sé e del suo passato, bisognoso di cure, fagocitato da un buio esistenziale che lo fa apparire più vecchio dei suoi 74 anni.

I giudici gli hanno accordato il differimento della pena, il carcere di Bollate, diventato negli anni la sua casa, non è più in grado di accoglierlo e accudirlo, lo farà una casa di cura del Padovano, un ospizio, perché nemmeno Vallanzasca è stato capace di fuggire al tempo che passa e alla malattia.

Dalle patrie galere, invece, che aveva conosciuto appena maggiorenne dopo un andirivieni dai riformatori, ci era riuscito per ben due volte. La prima nel 1976, sette mesi fuori, poi dall’anno dopo sempre in cella, se si esclude la celeberrima evasione dall’oblò del traghetto che lo trasportava da Genova al carcere sardo dell’Asinara. In venti giorni condensò il suo senso obliquo della vita: una visita ai genitori, un’intervista a Radio Popolare di Milano, belle donne, mangiate di pesce e l’immancabile champagne.

Ritorna libero adesso che nella sua testa si è insinuata una prigionia senza sbarre, ma se possibile ancora più impenetrabile. Adesso che il vecchio gangster non può nemmeno accorgersene.

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