Da mesi stalkera una ragazza: sorveglianza speciale per un uomo a Verbania

Il provvedimento è stato chiesto e ottenuto dal questore. L’autore delle condotte in passato era stato arrestato dalla polizia di Omegna.

Verbania – Una storia di stalking nei confronti di una ragazza. L’ammonimento del questore non era stato sufficiente a far cambiare condotta a uomo che da mesi aveva preso di mira la giovane. E così dopo l’arresto dei poliziotti di Omegna, è arrivato anche il provvedimento di sorveglianza speciale che – su richiesta del questore – è stato disposto dal tribunale di Torino. La vicenda inizia quando la vittima si presenta dai Carabinieri e dichiara di essere vittima di stalking da parte dell’uomo sin dai primi mesi dell’anno. Condotte che hanno ingenerato in lei il fondato timore per la sua incolumità, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita e generandole un perdurante stato di ansia e paura.

L’uomo infatti teneva nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo, osservandola insistentemente e tentando di approcciarla sul luogo di lavoro, nonostante il palese disinteresse della giovane. Non ha smesso di farlo, anzi ha intensificato la frequentazione del luogo di lavoro, ormai giornaliera, passando anche più volte davanti al locale per vedere se ci fosse la ragazza e per comprendere gli orari dei suoi turni, iniziando addirittura a seguirla all’uscita dal lavoro. Dopo una rapida istruttoria dell’Ufficio Polizia Anticrimine della Questura, il Questore emetteva nei confronti dell’uomo l’ammonimento per atti persecutori in danno della giovane donna.

La situazione continuava, così la donna si è rivolta di nuovo ai carabinieri: ha presentato una querela nei confronti dell’uomo. Una sera, infatti, verso le 23.00, ultimato il turno di lavoro, mentre si accingeva ad uscire dal locale, ha notato che l’uomo aveva parcheggiato la sua auto nei pressi del locale. Nei giorni successivi, l’uomo ha continuato a frequentare il bar dove lavorava la ragazza. Al culmine dell’ennesima azione persecutoria, la vittima, nella serata del 13 luglio, ha chiamato il numero di emergenza 112, dicendo di aver paura e di essersi pertanto nascosta nella cucina del locale. Gli agenti del Commissariato di Omegna intervenuti immediatamente sul posto hanno arrestato l’uomo, ponendo così fine a mesi di sofferenza per la giovane donna.

Parallelamente all’azione penale, la Divisione Anticrimine della Questura subito dopo l’accaduto ha elaborato una proposta al Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione per l’applicazione al soggetto della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza. Il Tribunale di Torino, accogliendo integralmente le motivazioni formulate nella proposta del Questore, nel riconoscere la pericolosità del soggetto, ha stabilito che per due anni l’uomo sarà obbligato a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 07 del mattino, non potrà accedere negli esercizi pubblici tra le ore 18 e le 21, ma, soprattutto, non potrà comunicare con ogni mezzo con la vittima, né avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna e alla sua abitazione, mantenendosi sempre a distanza non inferiore a 500 metri.

Dall’inizio dell’anno sono 15 le sorveglianze speciali irrogate dal Tribunale di Torino, su proposta del Questore, per questa nuova categoria di persone pericolose, introdotta dal c.d. Codice Rosso, che ha esteso a tali soggetti l’applicazione della misura della sorveglianza speciale già prevista per gli esponenti della criminalità organizzata, allo scopo di prevenire che gli atti persecutori o violenti possano sfociare nella commissione di più gravi delitti.

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