CRISI DEGLI ALLOGGI: CRESCONO APPRENSIONE E RABBIA

In difesa dei residenti e del diritto di abitare è scesa in campo Unione Inquilini

Milano Metropolitana – Nuova crisi abitativa nel quartiere Quadrifoglio di Garbagnate. Cresce l’apprensione fra gli inquilini dei palazzi popolari Aler. Sono circa cento, infatti, le potenziali vittime dello sfratto che potrebbe consumarsi in via Milano 125 dove risiedono un gran numero di anziani che godono di pensione minima. Gli edifici di cemento della periferia milanese, una volta appartenenti all’Enpam (ente previdenziale dei medici), fungevano come alloggio per i camici bianchi ma poi, dopo una non poco travagliata trattativa, vennero ceduti all’Asset, incorporata successivamente dall’Aler. Dagli anni Settanta in poi gli alloggi popolari erano stati destinati ai cittadini più disagiati a cui erano riservati affitti concordati e maggiormente contenuti rispetto al mercato immobiliare lombardo. Adesso, però, la situazione sembra essere mutata: l’Aler sarebbe interessata alla vendita dei locali o a una rimodulazione progressiva del canone mensile già per molti proibitivo.

A difesa dei residenti e del diritto di abitare è scesa in campo l’associazione Unione Inquilini, rappresentata da Gianni Belli:

 “..Da ormai troppo tempo gli inquilini del quartiere Quadrifoglio non godono del rinnovo contrattuale – dice Belli – circa un mese fa l’Aler ha convocato tutti i residenti al fine di stipulare la nuova proroga, l’offerta avanzata, però, per molte persone si è rivelata insostenibile. Nello specifico si parla di rimodulazioni che porterebbero il canone anche a 600 euro mensili, impensabile se si considera che all’interno degli stabili c’è chi percepisce pensioni per circa 10.000 l’anno…”

Il rappresentante dell’organizzazione a tutela dei cittadini rincara la dose e aggiunge:

“…Esiste un accordo di vecchia data stipulato con il sindaco precedente e l’Aler – aggiunge Belli – ideato proprio per la salvaguardia dei ceti più deboli. Infatti, secondo tale impegno, in una situazione simile a questa si sarebbe dovuto trovare congiuntamente un alloggio alternativo a chi non fosse più stato in grado di mantenere le spese mensili, con condizioni più vantaggiose rispetto a quelle attuali. Questo venne pensato per andare incontro alle situazioni socioeconomico dei singoli. Come rappresentanti degli inquilini abbiamo provato a contattare sia il sindaco che l’Aler: il primo non ci ha mai risposto. In compenso sta convocando singolarmente gli abitanti di via Roma nei suoi uffici, non si sa bene, però, per quale motivo. Sicuramente noi cercheremo di sottoporre la totalità della questione all’attenzione del Consiglio comunale in modo di portare a conoscenza del problema tutta la comunità di Garbagnate…”.

Le preoccupazioni dunque sono tante e tangibili. La nebulosità del prossimo futuro provoca ansie e malessere specie fra gli anziani, spesso soli e troppo deboli per affrontare un trasloco. E la visione dei numerosi appartamenti sfitti e invenduti all’interno dello stesso stabile genera rabbia e tristezza negli animi degli inquilini.

“…Io abito qui dalla metà degli anni Ottanta – conclude T.O. storica inquilina del Quadrifoglio – prima si viveva molto bene, poi progressivamente le cose sono peggiorate. Non è un segreto che l’Aler sia intenzionata a vendere gli immobili, ciclicamente e con parole differenti ci proponeva l’acquisto, ma i prezzi erano fuori misura per noi. Giudicando dalla quantità di case vuote direi che in generale non è stata un’operazione di successo. Le preoccupazioni maggiori sono rivolte verso gli anziani e i nuclei familiari composti da bambini piccoli: per loro abbandonare casa e buttarsi in un trasloco potrebbe non essere semplice. Credo che la cosa migliore sia trattare, magari stipulare un nuovo concordato che possa accontentare entrambe le parti. Al momento l’unica cosa che possiamo fare è essere speranzosi e sperare che il sindaco si interessi maggiormente alla situazione…”.

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