Il manager deve scontare una pena complessiva di otto anni per la bancarotta fraudolenta dello storico marchio torinese.
Milano – Localizzato a Podgorica dai carabinieri di Milano e fermato dalle autorità montenegrine il manager Gian Luca Rossignolo, inseguito da un provvedimento di cattura della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Torino. A suo carico ci sono più sentenze di condanna per una pena complessiva di otto anni e un mese di reclusione perché ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta della De Tomaso automobili, storico marchio torinese di vetture sportive fallito nel 2022. La bancarotta era stata commessa anche ottenendo, con l’utilizzo di polizze fideiussorie false, dei finanziamenti indebiti dal ministero del Lavoro e Regione Toscana per oltre 10 milioni di euro.
In Piemonte la De Tomaso aveva acquisito lo stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e assorbito gran parte dei dipendenti dell’azienda che avrebbero dovuto essere riqualificati con i corsi di formazione finanziati con fondi pubblici. Rossignoli si sarebbe anche reso protagonista di commercio di opere d’arte contraffatte ai danni della Josef+Anni Albers Foundation, fondazione artistica mirata a salvaguardare le opere dei maestri Albers nonché di opere dell’artista Piero Manzoni. Rossignolo, che è in attesa dell’estradizione in Italia, al momento dell’arresto avrebbe tentato di sottrarsi alla sua identificazione esibendo documenti italiani contraffatti.