Costringeva la compagna a prostituirsi: arrestato 57enne

L’uomo pubblicava inserzioni sul web con tariffe fino a 100 euro. Scoperto grazie alla segnalazione di un vicino allarmato dal continuo passaggio di persone.

Termini Imerese – Un cinquantasettenne è stato portato in carcere dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Termini Imerese con l’accusa di aver sfruttato la propria convivente costringendola a prostituirsi. L’aspetto più inquietante della vicenda riguarda la pretesa dell’indagato di presenziare o prendere parte personalmente agli incontri sessuali a pagamento.

L’inchiesta ha preso avvio dalla denuncia di un abitante della zona, insospettito dall’insolito movimento di uomini che quotidianamente si recavano presso l’appartamento della coppia. La segnalazione ha fatto scattare un’indagine durata circa sessanta giorni, durante i quali i militari hanno effettuato intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno documentato l’attività illecita.

Le conversazioni captate hanno evidenziato come il cinquantasettenne gestisse direttamente i contatti con i potenziali clienti attraverso annunci pubblicati in rete. Gli inserimenti contenevano dettagli sulle prestazioni offerte e indicazioni economiche: le tariffe per gli appuntamenti variavano ma non oltrepassavano la soglia dei cento euro.

Dalle indagini è emerso che la donna si trovava in una condizione di fragilità psicologica, circostanza di cui il compagno approfittava. L’elemento che più ha colpito gli inquirenti riguarda l’insistenza dell’uomo nel voler essere sempre coinvolto negli incontri, talvolta come osservatore, altre volte come partecipante attivo.

Gli investigatori interpretano questo comportamento come una dimostrazione del controllo ossessivo esercitato sulla convivente, costretta a subire non soltanto lo sfruttamento economico ma anche l’imposizione di questa presenza invasiva e umiliante. Come precisato nella comunicazione ufficiale dei carabinieri, tale requisito rappresentava “un controllo opprimente sulla vittima”, sintomo di una relazione caratterizzata da dinamiche di sopraffazione e violenza psicologica.

L’arrestato rimane ora in custodia cautelare mentre proseguono gli accertamenti per ricostruire completamente la vicenda e valutare l’eventuale presenza di ulteriori elementi rilevanti ai fini processuali.