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Così il clan Nardo controllava Siracusa: 12 arresti, c’è anche un politico [VIDEO]

Operazione antimafia: estorsioni e voto di scambio. In manette Giuseppe Sorbello, ex assessore regionale ed ex sindaco di Melilli.

Siracusa – Scambio elettorale politico-mafioso, estorsioni, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici con i quali gestire i loro affari: sono alcune delle accuse contestate a 12 persone arrestate (10 in carcere e due ai domiciliari) su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia dai carabinieri di Siracusa. Secondo l’accusa gli indagati sarebbero affiliati al clan Nardo, operante nell’area nord della provincia, ritenuto costola della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola Ercolano”.

Dalle carte dell’operazione “Asmundo” emerge che gli arrestati, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, erano riusciti ad acquisire, in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di numerose attività economiche e imprenditoriali, prevalentemente nel settore agro-pastorale.

Colpiti ma non affondati dalla recente operazione “Agorà”, portata a termine sempre dai carabinieri di Siracusa, gli uomini del clan si sono velocemente riorganizzati e l’operatività del gruppo è ripresa con il solito modus operandi, minacciando, anche dall’interno degli istituti di pena – utilizzando illecitamente telefonini – chi si fosse rivolto alle forze dell’ordine, per denunciare un’estorsione o una minaccia subita, occultando armi ad alto potenziale offensivo, smerciando stupefacenti del tipo cocaina e marijuana – addirittura gestendo una florida piantagione composta da ben 731 piante. Le armi, due fucili e una pistola, e lo stupefacente, circa 11 kg tra marijuana e cocaina, sono stati sequestrati durante la fase investigativa.

Dodici arresti, armi e droga sequestrati

L’attività di magistratura e militari ha consentito di tracciare l’organigramma, ruoli e mansioni dell’associazione mafiosa, di ricostruire numerosi episodi di estorsione commessi dagli affiliati che, mediante minaccia e avvalendosi della forza di intimidazione, avrebbero costretto diversi imprenditori agricoli o esercenti commerciali a fornire somme di denaro o generi alimentari senza corrispettivo, pagare un servizio di “guardiania” per i propri terreni agricoli, sui quali sarebbero stati anche obbligati a tollerare il pascolo di capi di bestiame riconducibili agli associati, subire il cosiddetto “cavallo di ritorno” per la restituzione di escavatori ed altri mezzi oggetto di furto.

Di particolare rilevanza è infine il reato di scambio elettorale politico /mafioso contestato anche ad un candidato sindaco delle scorse elezioni amministrative del 2022 che avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato. Si tratta di Giuseppe Sorbello, ex assessore regionale ed ex sindaco di Melilli, paese nel Siracusano.

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