Cariche e idranti dopo il lancio di bottiglie e bombe carta. Tre ragazzi e 30 tra militari e agenti sono rimasti feriti. Scene di guerriglia urbana e slogan contro Meloni, Biden e Netanyahu.
Roma – Sabato blindato, contri e guerriglia urbana a Roma oggi, sabato 5 ottobre, dove sotto la pioggia battente a tratti e in una città messa a dura prova dallo sciopero dei mezzi si è svolta la manifestazione pro Palestina, iniziata alle 14 e conclusasi poco dopo le 18 con un bilancio di 3 ragazzi e 30 agenti feriti. Quattro manifestanti sono stati fermati a seguito degli scontri, 40 i fogli di via.
Nonostante il divieto imposto dalla Questura per questioni di ordine pubblico, sono scesi in piazza circa 10mila manifestanti. La protesta si è svolta alla vigilia dell’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre e pochi giorni dopo gli attacchi di Israele in Libano contro Hezbollah e la risposta dell’Iran, che ha lanciato razzi sul territorio israeliano.
Gli slogan contro il governo, Usa e Israele
La manifestazione è partita alle 14 da Piramide. I manifestanti urlano “Resistenza fino alla vittoria” e slogan contro la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente americano Joe Biden e il presidente israeliano Benjamin Netanyahu, definiti “assassini”. Tra i cori anche quello che inneggiava alla rivoluzione: “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione. Fuori gli occupanti”. E tra le tante bandiere palestinesi, sono spuntati i vessilli di Hezbollah e quello libanese.
“Noi siamo in piazza per le vittime di un genocidio che il mondo vuole dimenticare, non stiamo celebrando niente”, dicono dal palco improvvisato sul pianale di una camionetta. “La manifestazione è stata vietata per motivi politici, perché chiaramente sono state individuate le responsabilità politiche della strage che è in corso. E’ stato detto che il governo Meloni è corresponsabile”.
Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine
Poco dopo le 17 i manifestanti hanno puntato verso via Ostiense ma hanno trovato la strada sbarrata dalle camionette della guardia di Finanza in assetto anti sommossa e dai blindati delle forze dell’ordine. Dopo qualche minuti di stallo, al suono dei cori “Palestina libera!”, una parte degli attivisti hanno cercato di forzare il blocco e avviato lanci di fumogeni e bottiglie contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con gli idranti. Alcuni manifestanti, con cappuccio e volto coperto, hanno continuato a lungo a lanciare oggetti e bombe carta: un ragazzo ha provato a lanciare anche un cartello stradale divelto in strada. Le forze di sicurezza hanno risposto con fumogeni per disperdere i manifestanti e i blindati sono avanzati nella piazza per farli arretrare.
I feriti e i fogli di via
Negli scontri almeno tre ragazzi sono rimasti feriti, tutti alla testa: perdevano sangue. Ferito anche un poliziotto, colpito alle gambe. Al momento i membri delle forze dell’ordine rimasti feriti sono 30 tra poliziotti e militari della Guardia di finanza. Mentre sono 40 i fogli di via emessi per manifestanti provenienti da varie città tra cui Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari.
La guerriglia si è scatenata al termine della manifestazione, proprio mentre i promotori stavano dichiarando la fine del corteo. Il grosso dei partecipanti si è tenuto a distanza dagli scontri, che si sono conclusi con il fermo di quattro manifestanti: due sono stati denunciati a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, al vaglio la posizione degli altri due. Quindi verso le 18.15 la piazza ha iniziato a svuotarsi e chi ha sfilato si è diretto verso viale di Porta Ardeatina.
Il Viminale: “Infiltrati nel corteo”
In serata è giunta notizia della “conferma” da parte del Viminale “della fondatezza delle ragioni poste alla base del divieto emesso dalla questura di Roma”, ossia della presenza di infiltrati nel corteo. Il ministero dell’Interno ha comunicato in una nota che “la decisione è scaturita sulla base di valutazioni legate a informazioni acquisite nelle scorse settimane che lasciavano presagire rischi per l’ordine pubblico. Il primo fattore critico era rappresentato dagli infiltrati intenzionati a utilizzare una numerosa manifestazione per confondersi all’interno di un corteo più ampio e attaccare obiettivi sensibili oltre che le forze di polizia, come poi effettivamente avvenuto a piazzale Ostiense”.
Il piano di sicurezza contro gli incidenti
Il piano di sicurezza della manifestazione era stato definito durante una riunione tecnica, la prima presieduta dal nuovo questore Roberto Massucci. Per evitare incidenti erano stati previsti controlli in stazioni e caselli autostradali per monitorare i bus con manifestanti provenienti da altre città e un sistema di sicurezza a cerchi concentrici intorno a piazzale Ostiense. In giornata molti bus in entrata sono stati bloccati dalla polizia e durante i controlli effettuati stamani per prevenire l’arrivo di possibili gruppi violenti, 19 persone erano state portate in Questura.
Il divieto del corteo aveva diviso il fronte palestinese e unito inaspettatamente estremisti di sinistra e destra, entrambi favorevoli alla manifestazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno confermato la loro presenza, mentre la Comunità palestinese ha deciso di posticipare l’evento al 12 ottobre. Nel frattempo, vari gruppi, tra cui collettivi studenteschi e Potere al Popolo, hanno aderito, definendo il corteo una risposta alla “repressione”. Anche Forza Nuova ha espresso il suo appoggio, parlando di una manifestazione “legittima” contro la censura del movimento antisionista.
Piantedosi: “Apprezzamento per l’operato delle forze dell’ordine”
Ieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva ribadito che la protesta è “illegale”, ma aveva assicurato che sarebbe stata gestita con equilibrio dalle forze dell’ordine, sottolineando il comportamento responsabile di chi aveva accettato di rinviare la manifestazione.
Stasera, dopo la conclusione della manifestazione, il ministro ha telefonato al capo della Polizia, Vittorio Pisani, chiedendo informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell’ordine “rimasti feriti a causa delle aggressioni subite oggi a piazzale Ostiense” e manifestando apprezzamento per “l’operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l’ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti”.