Nella città meneghina ha preso il via la manifestazione caratterizzata da canti e slogan contro Israele, definito “Stato terrorista”.
Milano – Nella città meneghina ha preso il via il corteo a sostegno della Palestina, caratterizzato da canti e slogan contro Israele, definito “Stato terrorista”, e da incitamenti all’Intifada, come “un sasso qua, un sasso là, un sasso per la libertà”. Tra i manifestanti, alcuni espongono fotografie di Yahya Sinwar, la mente dietro gli attacchi del 7 ottobre. “Un applauso ai ragazzi di Amsterdam, che hanno dato una lezione”. Dal megafono del corteo pro-Pal a Milano arriva la giustificazione del pogrom contro i tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam. “Il vittimismo è una caratteristica del movimento sionista”. Dal pubblico sono arrivati applausi e qualche fischio. Non è mancato neanche, sempre dal megafono, un attacco alla stampa: “Giornalisti vigliacchi”.
Milano si trova al centro di un acceso dibattito sociale con due manifestazioni che si svolgono simultaneamente, attirando l’attenzione su temi cruciali come i diritti umani e la violenza di genere. Da un lato, il corteo pro Palestina, che parte da piazzale Cadorna, e dall’altro, la manifestazione organizzata dall’associazione Di.Re, contro la violenza sulle donne, che ha inizio in porta Romana. Entrambi gli eventi hanno attirato un gran numero di partecipanti, evidenziando l’importanza di queste questioni nella società contemporanea. Il corteo pro Palestina ha preso il via da piazzale Cadorna, attraversando diverse vie del centro di Milano. I manifestanti, armati di striscioni e megafoni, hanno espresso la loro solidarietà al popolo palestinese, denunciando le ingiustizie e le violenze subite.
Alta tensione anche nel centro di Bologna, dove sono in piazza due manifestazioni di segno opposto. Da un lato le destre radicali di CasaPound e Rete dei Patrioti, che hanno indetto la manifestazione “Riprendiamoci Bologna, contro degrado, spaccio e violenza”; dall’altra, una costellazione di gruppi contrari al raduno delle destre. I primi si sono ritrovati in via Gramsci attorno alle ore 14, per poi sfilare in zona stazione. I secondi si sono radunati dalle 15, in piazza del Nettuno: qui, già dalla mattina, un concentramento di Cgil, Anpi e Partito Democratico a cui è stata presente anche la segretaria Elly Schlein.
Dalla manifestazione antagonista diversi si sono diretti con il volto coperto verso il parco della Montagnola, dove è avvenuto il contatto con le forze dell’ordine, con lancio di fumogeni e petardi. Sulla Scalinata del Pincio a Bologna si sono verificati scontri tra i manifestanti del corteo antifascista e la polizia, intervenuta in tenuta antisommossa. Il gruppo aveva raggiunto rapidamente via Indipendenza per raggiungere la zona vicina dove si trova il gruppo di CasaPound. A un certo punto in tanti dal corteo antagonista si sono diretti con il volto coperto verso il parco della Montagnola, dove è avvenuto il contatto con le forze dell’ordine, con lancio di fumogeni e petardi. Dopo l’intervento della polizia, la situazione è tornata a una relativa calma.