Dalle carte dell’inchiesta emerge il ruolo di Matteo Cozzani, ex sindaco del Comune di Portovenere e braccio destro del governatore Toti, finito agli arresti domiciliari.
La Spezia – Il terremoto giudiziario che ha portato agli arresti domiciliari il governatore della Liguria Francesco Toti chiama in causa anche il Golfo dei Poeti, in particolare Portovenere, Comune di cui è stato primo cittadino Matteo Cozzani, ora braccio destro di Toti. In mattinata i finanzieri di La Spezia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari ed un decreto di sequestro preventivo nei confronti di dieci persone.
Le indagini dirette dalla Procura spezzina, in coordinamento con quelle svolte dai colleghi genovesi, hanno permesso di ipotizzare i reati di corruzione e di turbata libertà degli incanti per i quali sono stati applicati gli arresti domiciliari a Matteo Cozzani (ex sindaco di Portovenere e capo di Gabinetto del presidente della Regione Liguria), al fratello Filippo Cozzani (imprenditore attivo nel settore della segnaletica stradale e della vendita di bevande all’ingrosso) ed ai fratelli Raffaele e Mirko Paletti (noti imprenditori milanesi, amministratori di società che operano anche nel Comune di Portovenere).
Sono stati, poi, colpiti dalla misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare professioni, imprese od uffici direttivi delle persone giuridiche che svolgono attività d’impresa altri sei imprenditori, tra i quali Francesco Fiorino (legale rappresentante della Europa Park S.r.l., società interamente partecipata dalla Camera di Commercio di La Spezia, e nuovo membro del Cda di ATC), Giovanni Olcese e Ivan Pitto (imprenditori attivi nel settore pubblicitario), Saverio Cecchi (presidente di Confindustria Nautica a Genova e legale rappresentante della società I Saloni Nautici S.r.l.) Alessandro Campagna (direttore commerciale del Salone Nautico) e Massimo Gianello (legale rappresentante del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia e della società partecipata dal Comune di Lerici denominata Sviluppo Turistico Lerici S.r.l.).
Nello specifico, l’indagine riguarda fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 2022 ed il 2024, allorché l’ex sindaco, forte della sua carica nel Comune di Portovenere e del suo ruolo in Regione Liguria, avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese della sua famiglia, rappresentate legalmente dal fratello Filippo Cozzani ma gestite, di fatto, anche da lui. Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui indicate.
Tra gli episodi contestati aII’ex sindaco di Portovenere a titolo di “favori” agli imprenditori coinvolti si segnala il bando di gara per la valorizzazione, mediante concessione, dell’immobile sede della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” di Portovenere, adiacente al Grand Hotel di proprietà della famiglia Paletti, fatto redigere dalI’allora sindaco in modo da avvantaggiare i Paletti attraverso l’inserimento nel bando di un requisito restrittivo che solo loro potevano soddisfare, ovvero la disponibilità di un ampio locale ad uso palestra ubicato nel centro di Portovenere.
Sono state contestate anche varie condotte delI’ex sindaco volte ad agevolare la realizzazione di uno stabilimento balneare sull’isola Palmaria da parte dei medesimi imprenditori milanesi, mediante forte interessamento personale e attività amministrativa ad hoc (es. delibera di Giunta di rinuncia alla prelazione sull’area da parte del Parco, delibera di Giunta che, facendo ricorso ai cd. “margini di flessibilità” permette la realizzazione dei lavori, ivi incluse piscine, con semplice permesso di costruire convenzionato, evitando procedure più complesse e partecipate, ecc.). Sono stati altresì contestati episodi di abuso d’ufficio e falsi.
Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di misure cautelari, la Guardia di Finanza sta dando esecuzione a perquisizioni delegate a Genova, Milano, La Spezia e Portovenere e al sequestro preventivo di circa 215.000 euro, considerati profitto dei reati commessi.
Alle indagini hanno anche collaborato, per la parte di Ioro competenza, i Carabinieri del Nucleo Forestale di La Spezia, che stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di due immobili di Portovenere, ovvero l’edificio della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” ed il cantiere sito nell’area deIl’ex cava Carlo Alberto ubicata sull’isola Palmaria.