Minacciati con pistola e coltelli, marito e moglie sono stati costretti a consegnare chiavi e denaro. Indagine della DDA porta a sei ordinanze di custodia cautelare.
Roma – Erano appena rientrati a casa quando, dopo aver aperto la porta, sono stati sorpresi alle spalle da quattro individui, aggrediti e sequestrati sotto minaccia per ottenere le chiavi di un appartamento affidato loro da una coppia di amici temporaneamente fuori città. I presunti autori dell’aggressione sono stati individuati e arrestati dalla Polizia di Stato al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma.
L’episodio risale allo scorso maggio, quando la Sala Operativa della Questura ha ricevuto una segnalazione relativa a un tentativo di effrazione in un appartamento in via di Val Melaina. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile – i “Falchi” – che hanno intercettato e bloccato tre dei quattro malviventi mentre tentavano la fuga dalle scale del palazzo.
Una volta ricostruita la dinamica dei fatti, gli investigatori hanno accertato che la coppia era stata colta di sorpresa rientrando a casa: l’uomo era stato scaraventato a terra e colpito con il calcio di una pistola, mentre alla donna era stata tappata la bocca per impedirle di gridare. Entrambi erano stati privati dei telefoni cellulari.
Sotto minaccia di una pistola e due coltelli, uno degli aggressori ha avviato una videochiamata. Dall’altro capo, un uomo con forte accento campano – che ha dichiarato di trovarsi in carcere – ha ordinato alla coppia di consegnare le chiavi dell’appartamento. Sono seguite ulteriori telefonate da parte di un presunto fratello dell’uomo, che forniva indicazioni su come procedere.
Al rifiuto della coppia di collaborare, sono scattate pesanti minacce: l’uomo in carcere avrebbe fatto riferimento a informazioni personali sulla figlia della coppia e, infine, ordinato di tagliare un orecchio all’uomo e picchiare la moglie. Spaventata, la donna ha ceduto, consegnando le chiavi richieste e 3.000 euro in contanti. Gli aggressori hanno poi saccheggiato l’abitazione. Parte della refurtiva, insieme all’arma e ai coltelli, è stata recuperata al momento del fermo.