Effettuati mirati servizi lungo tutti i corsi d’acqua fluviale di Roma e provincia, in particolare il fiume Tevere, al fine di evidenziare eventuali condizioni di pericolo e scongiurarne i conseguenti rischi.
Roma. La polizia di Stato, a seguito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Roma, volte al controllo di possibili situazioni di rischio inerenti i corsi d’acqua e i bacini del Comune di Roma, dall’inizio dell’anno ad oggi ha sequestrato in tre diverse circostanze 2 strutture galleggianti sulle quali risiedono due note attività e un’area contenente 3 galleggianti, procedendo per il reato di delitti colposo di pericolo di cui all’art. 450 del c.p., in particolare avendo accertato il pericolo della sommersione di natanti nel Tevere.
Su impulso della procura della Repubblica di Roma, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra fluviale Tevere e Acque interne, inserita all’interno dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico, hanno effettuato mirati servizi lungo tutti i corsi d’acqua fluviale di Roma e provincia, in particolare il fiume Tevere, al fine di evidenziare eventuali condizioni di pericolo e scongiurarne il rischio conseguente, in sinergia con i Vigili del Fuoco, la Polizia Roma Capitale, la Guardia Costiera di Roma.
Durante i controlli gli uomini della Squadra fluviale della questura hanno sequestrato, in tre diverse circostanze, 2 strutture galleggianti sulle quali risiedevano due note attività commerciali, ed un’area contenente 3 galleggianti per il reato di cui all’art.450 del c.p.
In particolare, l’11 maggio scorso, un noto ristorante galleggiante si inabissava parzialmente, mentre il proprio personale era impegnato nelle attività lavorative per le preparazioni della serata. Tale evento non ha procurato danni a cose o persone ad eccezione di un dipendente che a causa dell’inclinazione del natante rovinava all’interno di una botola di ispezione delle vasche di galleggiamento. L’area ristorante dopo essere stata disgiunta dagli altri galleggianti veniva posta sotto sequestro.
Successivamente, l’11 giugno durante il normale pattugliamento sulle acque del Tevere, il personale della Squadra Fluviale Tevere e Acque Interne Roma Isola Tiberina ha constatato che un galleggiante appartenente al dopolavoro ferroviario si presentava in stato di semiaffondamento. Verificato l’effettivo e concreto pericolo che lo stesso si sarebbe potuto staccare dalla banchina in cui era attraccato ed intraprendere la navigazione libera e incontrollata lungo il corso del fiume Tevere, veniva, pertanto, applicato il protocollo previsto in queste circostanze che prevede il sequestro del galleggiante.
Infine l’11 luglio, nel corso di altri controlli, sempre d’intesa con la procura, gli agenti della Fluviale hanno verificato la regolarità di alcuni galleggianti ormeggiati nella golena di sinistra tra ponte Umberto e ponte Cavour e di alcune barche turistiche. Al termine delle attività ispettive si è provveduto al sequestro penale di tutta l’area di concessione interessata e a elevare le sanzioni amministrative contestate. Tutti i sequestri sono stati convalidati.